Roma, 17 luglio 2024 – La procura generale di Roma ha presentato appello al tribunale del riesame contro la concessione di arresti domiciliari a Gabriel Natale Hjorth, il giovane statunitense condannato per aver ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, nel luglio del 2019. La pena che dovrà scontare ammonta a 11 anni e 4 mesi. Il complice, Lee Elder Finnegan è stato condannato a 15 anni e 2 mesi. In primo grado, per entrambi la pena prevista era l’ergastolo.
Nei giorni scorsi, a Hjorth è stato applicato il braccialetto elettronico, così da poter scontare gli arresti domiciliari presso l’abitazione dei suoi genitori a Fregene. “Lo sconcerto è tanto”, aveva commentato la moglie della vittima, Rosamaria Esilio.
Un concetto espresso anche dall’avvocato della donna, Massimo Ferrandino: “Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di 11 coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di 5 anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia una giustizia al contrario”.