Roma, 7 febbraio 2022 - Omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega: il 10 febbraio inizia il processo di appello per i due americani condannati all'ergastolo. La famiglia Elder coi propri legali si dice convinta che una "corretta lettura delle prove raccolte in primo grado porterà inevitabilmente a un esito diverso". 'Adesso l'appello è in mano alla giustizia italiana. Siamo fiduciosi che verranno portate alla luce le anomalie e le molte informazioni sbagliate emerse nel processo di primo grado, ma di questo se ne stanno occupando gli avvocati. Speriamo che la verità di quanto accaduto realmente quella notte venga fuori''. Così in una nota Ethan e Leah Elder, genitori di Finnegan Lee Elder, condannato all'ergastolo in primo grado insieme a Gabriel Natale Hjorth per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso con undici coltellate il 26 luglio del 2019. Omicidio Cerciello: a processo il carabiniere che diffuse la foto dell’americano bendato Omicidio Cerciello: morto Brugiatelli, il testimone chiave. Era malato da tempo
Famiglia Elder: "non riusciamo a darci pace"
I genitori del giovane americano sono appena arrivati in Italia in vista del processo di appello che si aprirà il prossimo 10 febbraio. ''Noi e Finn non riusciamo a darci pace per la morte del carabiniere e il dolore che ha generato. Questo fatto ha segnato e segnerà per sempre tutta la nostra vita, e con questo peso comunque non solo Finnegan, ma tutta la nostra famiglia dovrà cercare di andare avanti - spiegano la madre e il padre di Elder - Siamo arrivati al secondo atto processuale di questa tragedia senza paragoni che ha stravolto l'esistenza di molte vite: prima di tutto quello della famiglia Cerciello, ma anche la nostra e quella del nostro ragazzo. Un dolore con il quale purtroppo dobbiamo imparare a convivere''. Omicidio Cerciello Rega, la sentenza: ergastolo ai due americani
Da San Francisco in Italia ogni 2 mesi
''Lavorando a San Francisco riusciamo a venire in Italia solo ogni 2 mesi a turno, per questo ringraziamo i volontari del Gruppo Idee di Rebibbia che hanno seguito - giorno dopo giorno - sia Finnegan sia noi azzerando in qualche modo le distanze di migliaia di chilometri con il loro sostegno psicologico e il loro lavoro. Ci tengono informati sulle sue condizioni e lo coinvolgono in attività che speriamo gli permettano di crescere e maturare. Un aiuto che ci rende questa grave situazione più sopportabile''. "Il costante lavoro dei volontari dell'Associazione Gruppo Idee che opera all'interno del carcere di Rebibbia - si legge nella nota della famiglia Elder - ha permesso alla famiglia di vigilare anche a distanza sull'equilibrio fragile del ragazzo, che all'epoca dei fatti aveva solo 19 anni, sostenendolo insieme agli educatori del carcere. Don Claudio Burgio invece, fondatore della comunità Kayros e Cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano incontra i genitori quando sono in Italia e ha contribuito a creare un primo contatto anche con l'associazione Amicainoabele, istituita per progetti che coinvolgono anche i familiari delle vittime".
"I rimpianti dei genitori sono infiniti"
"É' stato davvero molto utile per noi il confronto con l'associazione Amicainoabele di Irene Sisi e Claudia Francardi e la comunità Kayros. In particolare Don Claudio esperto del disagio giovanile, che come lui sottolinea, è purtroppo diffuso in ogni paese. Parlare con lui ha ripristinato parte della nostra fiducia perduta nel futuro - concludono gli Elder - In un recente incontro aveva detto a mio marito che la reclusione di un figlio è spesso più dura per il padre aveva ragione: Finn ha i suoi sentimenti, ma anche i rimpianti dei genitori sono infiniti". Somma Vesuviana, carabiniere Cerciello Rega, commemorazione a due anni dall'omicidio
Gli avvocati di Elder: "Con corretta lettura, esito diverso"
''Finalmente siamo arrivati al momento dell'appello. Siamo convinti che una corretta lettura delle prove raccolte in primo grado porterà inevitabilmente a un esito diverso. La verità dei fatti di quella sera è già nelle carte raccolte nel lungo processo di primo grado, è sufficiente volerla vedere''. Lo affermano gli avvocati Renato Borzone e Roberto Capra, difensori di Finnegan Lee Elder. Omicidio di Anguillara, pericolo di fuga dei sospettati: in carcere 4 egiziani .