
Simonetta Kalfus in una foto tratta dal suo profilo Facebook
Roma, 23 marzo 2025 – È indagato il medico che ha effettuato la liposuzione sulla 62enne Simonetta Kalfus, morta il 18 marzo scorso dopo quattro giorni in coma vegetativo. Lo si apprende da fonti investigative. L'intervento era stato eseguito in uno studio privato in zona Tuscolana a Roma, ma poco dopo erano cominciati i dolori e la febbre, fino a che la situazione non è precipitata e si è reso necessario il ricovero all'ospedale Grassi di Ostia.
I carabinieri della compagnia di Anzio, che indagano sulla vicenda dopo la denuncia presentata dalla figlia della vittima, hanno acquisito la cartella clinica e tutta la documentazione sanitaria relativa alla donna mentre si attendono gli esiti dell'autopsia effettuata al policlinico di Tor Vergata qualche giorno fa. Al momento si ipotizzerebbe una infezione diffusa. Inoltre gli investigatori stanno vagliando se tutto fosse a norma nello studio dove si è svolta l'operazione di chirurgia estetica. Il chirurgo era stato condannato un anno fa per lesioni in seguito a un intervento di lifting al seno.
Sotto indagine ci sono anche altri due sanitari, un anestesista e del medico dell'ospedale di Pomezia, dove la pensionata si era recata prima di andare al Grassi e da cui era stata dimessa con una terpaia che non aveva dato alcun miglioramento.
L’episodio arriva a pochi mesi di distanza dal caso di Margaret Spada, la 22enne siciliana morta mentre si stava sottoponendo a una rinoplastica in un ambulatorio privato sempre romano, scelto dopo aver visto dei video sui social.