Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Monterotondo, madre e figlio sparano con armi soft air contro un presidio di studenti: “Non riuscivo a uscire con l’auto”

É accaduto davanti al liceo Gaio Valerio. La donna di 54 anni e il figlio 20enne sono stati denunciati per lesioni ed esplosioni pericolose

La donna con la pistola ad aria compressa davanti al liceo a Monterotondo (immagine da video Welcome to favelas)

La donna con la pistola ad aria compressa davanti al liceo a Monterotondo (immagine da video Welcome to favelas)

Monterotondo (Roma), 27 gennaio 2024 – Momenti di paura ieri a Monterotondo dove due persone, madre e figlio, hanno iniziato a sparare con armi ad aria compressa contro una manifestazione studentesca. L’episodio è avvenuto ieri mattina davanti al liceo classico Gaio Valerio di Monterotondo nel corso di un presidio pacifico organizzato dagli studenti per la mancata approvazione della Settimana di Didattica Alternativa bocciata da parte del corpo docenti. I ragazzi sono stati affrontati da una donna di 54 anni e dal figlio di 20 che hanno sparato con armi soft air, come riporta stamattina il Messaggero nelle pagine della cronaca romana. I due, madre e figlio, sono poi stati portati via dai carabinieri e denunciati alla procura di Tivoli per lesioni personali ed esplosioni pericolose. Una pistola e un fucile ad aria compressa sono stati trovati e sequestrati dai militari.

La 54enne che ha sparato: “Non uscivo con l’auto”

Da una ricostruzione dell’episodio, la donna si è messa a sparare con la pistola ad aria compressa scendendo dall'auto parcheggiata vicino alla scuola, mentre il figlio 20enne si è affacciato al balcone della loro abitazione, lì davanti, armato di un fucile ad aria compressa. “Non è la prima volta che usciva”, la donna, “fuori di testa. In passato più volte ci ha rimproverato e ha anche lanciato oggetti dalla finestra. Urlava: non ce la faccio più”, hanno raccontato due studenti sedicenni. Da parte sua la 54enne ha spiegato esasperata: “Ogni mattina quando devo uscire per andare a lavorare c'è un capannello di studenti che mi prende a cazzotti e a calci la macchina, sono sette volte che la porto dal carrozziere per far riposizionare il cofano. Ieri mattina c'era il putiferio tra fumogeni e botti, non potevo uscire. Ci ho provato ma appena ho tirato fuori la macchina l'hanno ripresa a calci e botte”.

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