Mercoledì 13 Novembre 2024

Roma, minacce e insulti alla ex: "Ti sparo in gola", chiesto il processo per lo stalker

Il ventitrenne aveva preso di mira la sua ex con vessazioni continue. Contattava gli amici della giovane per ottenere informazioni sui suoi spostamenti

Minacce alla ex compagna (foto d'archivio)

Minacce alla ex compagna (foto d'archivio)

Roma, 14 novembre 2022  - "Ti punto la pistola in gola e ti sparo... attenta con chi esci che non c'ho paura di fare un omicidio". È solo dei tanti messaggi che un 23 enne di Roma ha inviato alla ex. La giovane per giorni è stata presa di mira perché si è rifiutata di riallacciare una relazione sentimentale con lui. 

Vessazioni di ogni tipo, andate avanti dal 3 maggio al 2 luglio del 2020 per le quali la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per le accuse di stalking e minacce. Nel capo di imputazione viene ricostruita la vicenda nata dopo che la ragazza si è rifiutata di "intrattenere con l'uomo alcun tipo di rapporto".

In particolare l'indagato ha cominciato a contattare gli amici della giovane per ottenere informazioni sui suoi spostamenti al fine di "ottenere un incontro» e minacciando di "spaccare tutto se non avesse trovato la ragazza sotto casa" L'uomo è poi passato alle vie di fatto con telefonate continue condite da minacce esplicite e insulti: "ora vengo sotto casa tua e faccio un macello".

Il 20 giugno di due anni fa dopo avere contattato la giovane per "convincerla a tornare con lui", all'ennesimo rifiuto l'ha minaccia di morte. "Ti punto la pistola in gola e ti sparo - le scrive -. Ora vengo dove abiti e giuro ti traumatizzo, a te non ti tocco ma uccido i tuoi genitori comincia a correre". 

Un clima di terrore che ha portato la vittima a presenta una denuncia alle forze dell'ordine. Per lui è scattata l'accusa di stalking aggravato per avere determinato nella vittima, difesa dall'avvocato Cristiano Brunelli, un perdurante e grave stato di ansia nonché un fondato timore per la propria incolumità"Stalking condominale: donna condannata a 9 mesi di reclusione. La vittima ha cambiato casa