Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

Militare Salvatore Lucente ucciso, sospetto killer tunisino arrestato in Francia

Mohamed Abidi è stato individuato dalla squadra mobile di Roma

Il caporale maggiore dell'Esercito Salvatore Lucente Pipitone (Ansa)

Il caporale maggiore dell'Esercito Salvatore Lucente Pipitone (Ansa)

Roma, 24 febbraio 2023 - E' stato arrestato Mohamed Abidi, il presunto killer del caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente, ucciso a Roma nella notte fra il 10 e l'11 febbraio scorso. Era in Francia. Il 31enne tunisino con precedenti penali per rapina è stato invididuato dalla squadra mobile di Roma, coordinata dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino con il pm Gennaro Varone. I magistrati hanno tempestivamente chiesto il mandato di arresto europeo, con l'accusa di omicidio preterintenzionale, che ha consentito l'individuazione e la richiesta di consegna in Italia dell'indagato.

Dopo due settimane di fuga Mohamed Abidi è stato arrestato: lui è il principale sospettato dell'omicidio, a pugni e calci e forse con un bastona, del caporal maggiore dell'Esercito. L'aggressione era avvenuta in via Sesami, nel quartiere popolare di Centocelle, una zona frequentata da spacciatori e prostitute. 

Il militare 44enne, infermiere all'ospedale del Celio, stava andando a riprendere la sua auto, quando è stato aggredito. Lo hanno trovato i passanti, pesto e sanguinante, con un taglio al sopracciglio e un profondo colpo alla nuca. Poi ricoverato d'urgenza al Policlinico Umberto I, era morto per le ferite riportate. 

Quello da chiarire è il movente dell'omicidio: non è stata rapina perchè aveva ancora soldi e cellulare. Tra le ipotesi vi è anche la lite stradale, e l'omicida è stato visto scappare su una 500 Abarth noleggiata con documenti falsi per eludere i controlli. Per quanto riguarda le responsabilità gli inquirenti di Roma si sono mossi in fretta e in 48 ore hanno scoperto il killer. Incrociando le immagini delle telecamere di sicurezza, e le descrizioni fatte dai testimoni, avevano ottenuto un identikit attendibile di un trentenne, d'origine tunisina, con precedenti per spaccio di droga e violenza sessuale. 

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