Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

Militare ucciso a Centocelle, c'è un sospettato: identificato il presunto killer in fuga

Caccia all'uomo nella capitale. Trentenne nordafricano con precedenti per droga, l'identikit del presunto assassino del caporale maggiore dell'Esercito, Danilo Salvatore Lucente Pipitone

Danilo Salvatore Lucente Pipitone (foto da Facebook)

Danilo Salvatore Lucente Pipitone (foto da Facebook)

Roma, 13 febbraio 2023 - Il cerchio si stringe ed è caccia all'uomo in tutta Roma. C'è un sospettato per l'omicidio del caporale maggiore dell'Esercito, Danilo Salvatore Lucente Pipitone, morto dopo essere stato aggredito a Roma la notte tra venerdì e sabato nel corso di una lite in strada. E' ancora tutta da chiarire la dinamica della vicenda, tra le ipotesi di indagine c’è quella di una rapina finita male anche se il cellulare e il portafogli sono stati trovati ancora addosso al militare. L’aggressione è avvenuta intorno alle 2.20 dell’11 febbraio in via dei Sesami, a poca distanza da via Palmiro Togliatti. 

L'identikit del sospettato

La persona sospettata è in trentenne nordafricano con precedenti legati allo spaccio. Sulla vicenda sono al lavoro gli agenti della Squadra Mobile che hanno ricostruito l'identità dell'aggressore: si tratterebbe di Mohamed Adibi, di origine tunisina, detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di droga. L'ultimo atto all'Ufficio Immigrazione della Capitale risale invece al 2013. 

L’uomo sarebbe stato visto fuggire via insieme con un’altra persona, un complice, a bordo di una utilitaria, forse una Fiat 500 presa a noleggio, sarebbe scappato quando un passante ha minacciato di chiamare la polizia dopo aver trovato il militare a terra

Donati gli organi

Pipitone era stato soccorso alle 2,30 di notte vicino alla sua auto in via dei Sesami. Aveva un taglio sul sopracciglio, una ferita sulla nuca e altri traumi provocati forse da un bastone. Ieri nel primo pomeriggio è stata decretata la morte cerebrale. I familiari hanno dato il via libera all’espianto di organi. 

"Il mio cordoglio e le mie condoglianze alla famiglia e a tutto l'Esercito per la scomparsa del Caporal Maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone. Ha lottato contro la morte dopo l'aggressione subita ma purtroppo non ce l'ha fatta. La famiglia della Difesa abbraccia i suoi cari". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto appresa ieri sera la notizia della scomparsa del militare dell'Esercito a seguito di una brutale aggressione. Il ministro ha poi aggiunto: "Commosso dalla decisione di donare gli organi del 1° Grd dell'Esercito Danilo Salvatore Lucente Pipitone che con il suo ultimo gesto d'amore e d'altruismo contro la violenza subita ha voluto servire il Paese ancora una volta".

Chi era Lucente Pipitone

Originario di Erice, in provincia di Trapani, Lucente Pipitone si era arruolato nel 2002, come primo incarico era stato assegnato al XII Reggimento Bersaglieri. Si era quindi specializzato come operatore socio sanitario partecipando a diverse missioni di pace all’estero, tra le quali quella del 2006 in Albania. Negli ultimi anni era in servizio al policlinico militare del Celio, qui  lavorava come assistente nella Terapia Intensiva. Tra i colleghi c'è chi sui social lo ricorda in foto mentre era al lavoro in reparto: "Voglio ricordarti così sempre sorridente… Spero quanto prima che sbattono dietro le sbarre a vita a chi ti ha fatto questo…"