Sabato 6 Luglio 2024

Mafia pontina, droga e appalti pubblici: 25 misure cautelari. Arrestato anche il sindaco di Aprilia

Lanfranco Principi è finito nell’inchiesta sul sodalizio criminale che controllava il voto per assicurarsi redditizi appalti pubblici. Il clan gestiva il traffico di droga e l’usura nella zona di Latina

Roma, 3 luglio 2024 – Avevano il controllo delle attività economiche del territorio e influenzavano il voto per eleggere i candidati favorevoli al racket degli appalti. Scoperto ad Aprilia un sodalizio criminale che teneva sotto scacco la provincia di Latina: 25 persone sono state arrestate oggi su mandato della Dda di Roma. Anche il sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, è finito agli arresti domiciliari.

Estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. È l’attività redditizia che avevano messi in campo i complici del clan, sgominata dopo una lunghissima indagine iniziata nel 2018.

Un frame dell'operazione della Dda di Roma. A destra: il sindaco di Latina, Lanfranco Principi
Un frame dell'operazione della Dda di Roma. A destra: il sindaco di Latina, Lanfranco Principi

Venticinque arresti

Le 25 persone arrestate sono accusate di far parte di un'associazione mafiosa radicata nella città pontina, che voleva acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici e intendeva ostacolare il libero esercizio del voto.

Tra le misure cautelari, anche quello del sindaco di Aprilia: Lanfranco Principi è stato eletto nel maggio 2023 da una coalizione sostenuta dal centrodestra insieme a delle delle liste civiche. È indagato per concorso esterno in associazione mafioso, voto di scambio e turbativa nell'indagine su una struttura criminale attiva nel centro in provincia. Le accuse al primo cittadino riguardano le elezioni amministrativi del 2018. “Principi ha accettato la promessa dai due imprenditori dell'organizzazione mafiosa di procurare voti per le elezioni comunali – ha spiegato in una conferenza stampa la procuratrice aggiunta Ilaria Calò – Almeno 200 su 453 voti totali sono arrivati dall'organizzazione e in cambio, l'ex vicesindaco, avrebbe affidato i lavori a ditte a loro riconducibili all'organizzazione e posti di lavoro”.

La mafia pontina

Dalle indagini, avviate nel marzo 2018, è emerso che il sodalizio criminale di natura mafiosa, operante anche nei comuni limitrofi a Aprlia, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, aveva come finalità quella di commettere più delitti.

Si tratta di traffico di sostanze stupefacente, estorsione aggravata, rapina, lesioni e minaccia utili ad imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti. E ancora. Tra le accuse formulate dal pm, anche l’usura e l’esercizio abusivo dell'attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l'imposizione di tassi usurari; detenzione e porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio.

Sono in corso anche numerose perquisizioni nella case degli indagati. 

Antimafia, Colosimo: “Fenomeno diffuso nella cosa pubblica”

“L'operazione che ha portato al fermo di 25 persone ad Aprilia dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all'interno della cosa pubblica. Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all'Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello Pontino". Lo afferma la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo. “La Commissione antimafia, come sempre, sta procedendo alla richiesta formale per l'acquisizione degli atti dell'inchiesta”, conclude.