Lunedì 21 Ottobre 2024

Dimentica 39 anni di vita dopo essere stato investito. L’incredibile storia di Luciano D’Adamo

Il ragazzo di 24 anni ‘risvegliatosi’ 63enne. L’unico ricordo che è riaffiorato: la targhetta sulla culla del primo nipotino, nato nel 2014. Non è mai stato risarcito per l’incidente

107217575

L'incredibile storia di Luciano D'Adamo: dimentica 39 anni di vita dopo essere stato investito (foto generica iStock)

Roma, 21 ottobre 2024 – Una storia che sembra quella di un film, uno di quelli drammatici anche se non struggenti, che vedono il protagonista – un uomo di mezza età, solitamente – perdere la memoria e ritrovarsi improvvisamente un ragazzino nel corpo di un adulto. Ma questa volta è la verità: il protagonista si chiama Luciano D’Adamo, 68 anni, vive a Roma, e nel 2019 ha subito un incidente stradale che gli ha fatto dimenticare i precedenti 39 anni di vita. A raccontarne la storia è Il Messaggero.

Niente matrimonio, niente figli, l’unico lavoro quello di quando aveva 24 anni, all’aeroporto di Fiumicino. Questo è ciò che Luciano aveva in mente quando si è risvegliato in ospedale. Il ricordo di essere investito c’era, ma non corrispondeva alla realtà: non era successo nel 1980 a Monte Mario, ma nel 2019 in via delle Fornaci. Agli infermieri che gli hanno chiesto il contatto di un parente, il 63enne ha dato il numero di telefono della madre, scomparsa da tempo. E chi era quel 35enne che ‘si spacciava’ per suo figlio, essendo tra l’altro “più anziano di lui”. E dov’era la ragazza 19enne che avrebbe dovuto sposare quattro mesi dopo, e che apparentemente aveva lasciato il posto a una signora sulla sessantina. La tragica rivelazione in bagno, quando Luciano si è specchiato e ha visto che non c’era un 24enne, ma un uomo decisamente più adulto e con i capelli ingrigiti. Un’immagine potente che lo ha fatto gridare.

I famigliari e gli amici hanno cercato di far riaffiorare i ricordi mostrandogli foto e video di un passato che non ricordava. Ma Luciano si è ricordato una sola cosa da allora: un orario e la scritta ‘PN 2300’. Il figlio e la nuora hanno subito ricollegato: era la targhetta della culla del suo primo nipotino, nato nel 2014.

Sono passati cinque anni da quel 2019 e Luciano non ricorda ancora quasi nulla. Ma il dolore dell’amnesia ha lasciato in buona parte spazio alle risate e agli scherzi, anche se spesso non vanno come dovrebbero. “Papà, ti ricordi che mi dovevi 5 mila euro?”, ha ironizzato una volta il figlio; ma Luciano non sapeva nemmeno cosa fossero gli euro. 

Con l’aiuto degli psicologi e della moglie, l’ora 68enne ha ripreso parte a quella vita che ha cancellato. Lavora come manutentore in una scuola e spera in un contributo del Fondo di garanzia per le vittime di incidenti stradali, visto che non ha mai ricevuto un centesimo dal pirata della strada che lo ha investito: non è mai stato rintracciato. Ma l’accesso al bonus sembra impossibile: nonostante l’amnesia documentata, nessuno può testimoniare che Luciano è stato investito.