Roma, 1 giugno 2024 – Visite e prestazioni sanitarie anche di sabato e domenica, taglio al tetto di spesa per l’assunzione dei medici, massimo coinvolgimento degli specializzandi. E’ questa la road map della premier Giorgia Meloni verso l’azzeramento delle liste d’attesa, obiettivo del tanto atteso decreto Schillaci, e ribadito oggi in piazza del Popolo a Roma in occasione della chiusura della campagna elettorale di FdI per le Europee. E poi ‘bastone e carota’ per i camici bianchi che proveranno a contravvenire alle nuove disposizioni in merito e premi per chi invece le rispetterà.
"Nei prossimi giorni faremo un altro provvedimento per costruire un meccanismo nazionale di
monitoraggio delle liste d'attesa, che non esiste. Vuol dire avere possibilità di intervenire in maniera puntuali. E ci saranno soluzioni per effettuare visite e prestazioni sanitarie, che si faranno anche sabato e domenica, abolire il tetto di spesa per l'assunzione dei medici, coinvolgere più gli
specializzandi, sanzionare i dirigenti sanitari che non dovessero rispettare gli obiettivi di riduzione delle liste d'attesa, premiandoli se invece lo fanno", ha detto Meloni in occasione della giornata di chiusura della campagna elettorale in vista delle Elezioni Europee.
La bozza del Decreto Schillaci
Il testo definitivo del decreto Schillaci, che regolerà la riduzione delle liste d’attesa sanitarie, sarà presentato in Consiglio dei Ministri lunedì 3 giugno. La bozza esplicita le ambizioni del governo in uno dei temi più cari agli italiani: la sanità pubblica e il diritto alle cure, oggi in troppi casi ritardate o addirittura negate spingendo sempre più cittadini a ricorrere al privato.
Il testo è composto da 18 pagine e prevede molte novità. Innanzitutto, per ogni prima visita o esame diagnostico il medico prescrittore avrà l’obbligo di attribuire un tempo massimo per l’erogazione della prestazione. Poi ci sarà piena sinergia di pubblico e privato nello smaltimento delle liste. Con anticipo di due giorni sulla prestazione prenotata, il Cup ricontatterà il paziente, per richiedere la conferma o la cancellazione. In caso di assenza ingiustificata, l’assistito potrà essere tenuto al pagamento della prestazione. Contro l’eccessiva spesa per medici ’gettonisti’ e cooperative, Regioni ed enti del Ssn potranno reclutare personale in deroga, in forma autonoma o di collaborazione coordinata e continuativa, sino a fine 2026. Infine, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) monitorerà il rispetto dei tempi massimi di attesa per i cittadini e istituirà una piattaforma nazionale per realizzare l’interoperabilità con le piattaforme di ciascuna regione o provincia autonoma.