Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Ladri a casa di Luca Tommassini: “Rubate opere d’arte, erano armati”

La denuncia del coreografo: “Questa è stata la seconda volta in pochi anni, hanno devastato tutto”

I ladri hanno devastato e svaligiato la casa romana di Luca Tommassini. Proprio mentre lui era fuori dall’Italia per lavoro. A denunciarlo è stato lo stesso coreografo con un lungo sfogo e un video sui social network.

Ladri a casa di Luca Tommassini
Ladri a casa di Luca Tommassini

“Questa volta, la seconda in pochi anni, me l’hanno veramente devastata la mia casa che sto con tanta fatica e sacrifici ristrutturando da due anni - ha scritto Luca Tommassini -. Sono lontano per lavoro, in mezzo al Mediterraneo navigando verso la Spagna, quindi è ancora più difficile capire quanto siano riusciti a portare via. Di sicuro hanno massacrato porte e pareti. Aperto la cassaforte. Sembrerebbero mancare tantissime cose di grande valore, pezzi d’arte e cose intime di grande valore affettivo. Si sono attaccati a tutto, dalle scarpe agli abiti, dai gioielli ai quadri. Sono addolorato e spaventato perché erano una banda di criminali armati e il mio assistente Nico “Fratacchiò” è arrivato a casa mentre erano dentro, ed è giustamente shockato. Mi piange il cuore, stavamo costruendo questa casa con tanto amore”.

"Calcolando che la mia casa è di quattro piani vi lascio solo immaginare la devastazione che c’è ovunque – ha proseguito -. Io sono ancora lontano in mezzo al Mediterraneo per lavoro, mai mollerei un mio progetto, per me il lavoro é sacro, ma questa volta è dura pensare che dovrò tornare per fare la conta di tutto quello che non c’è più. Si sono attaccati a tutto, ovviamente alle casseforti ma pure alle mie scarpe, camicie e mutande… ma la cosa che fa più male, dove sono crollato in un pianto, sono i miei cassetti del cuore, quelli vicino al mio lato del letto, lì dove tenevo ogni piccolo oggetto appartenuto alle persone che ho amato e voluto bene nella mia vita. Hanno rubato anche la collana con la piccola croce di papà che era l’unica cosa a me rimasta di lui, l’anello di mia nonna, e tantissime cose dei miei collaboratori del cuore e artisti che amo, cassetti, che tenevo chiusi con dei lucchetti, erano la mia vita. Sono cresciuto senza mai avere un mio letto o un mio spazio per custodire le mie cose. Come dice questo brano che ho sempre amato “home” la mia casa, per me rappresenta il mio tutto. É la mia conquista che nessuno mi dato o regalato, il mio premio per i tanti sacrifici. Questa è forse la violenza più brutta che io abbia mai subito. Scusate lo sfogo ma ci sto così male che rimango senza respiro. Come sapete voi che mi seguite l’utilizzo che faccio io di Instagram é quello di un “diario” é qui che ritrovo tante delle tracce del mio vissuto, dei miei viaggi, delle cose belle e brutte che faccio e che penso ed è qui che denuncio spesso quello che trovo ingiusto. Già so per esperienza che nessuno verrà punito per questo reato e fa tanta rabbia. Nessuno chiederà scusa o pagherà per il danno psicofisico recato a me e al mio fratellino del cuore Nico (Fratacchiò) che stavolta si è trovato quattro infami armati davanti. Mi farò una ragione delle cose materiali che non ci sono più, anzi già non me ne frega niente ma non perdonerò mai chi fa del male a chi voglio bene. Certo ora quei cassetti saranno vuoti e tutto dovrà vivere custodito nel mio cuore”.