Roma, 6 settembre 2023 – “Ti amo tanto”. Una scritta a lettere cubitali, scritta con lo spray rosa shocking sulla fiancata dell’auto di Rossella Nappini, l’infermiera romana uccisa con 20 coltellate nell’androne di casa. Gli inquirenti stanno cercando di capire se a vandalizzare quell’auto sia stato proprio Adil Harrati, l’ex compagno di Rossella arrestato con l’accusa di omicidio premeditato. Un segno che la donna è stata bersaglio di minacce e che forse, anche per questo, potrebbe avere sottovalutato eventuali segnali che hanno portato alla sua morte.
Quel che è certo è che la 52enne aveva già subito attacchi di stalking e il post della sorella Monica la dice lunga: “Questa volta non sono riuscita a salvarti”. Domani una fiaccolata all’ospedale San Filippo Neri, dove l’infermiera lavorava da tanti anni. Rossella e Adil si erano conosciuti durante la ristrutturazione nella casa della donna in zona Trionfale-Primavalle. Ecco cosa sappiamo su Adil Harrati.
Chi è Adil Harrati
L’operaio 45enne viveva nella zona romana di Torrevecchia, nello stesso quartiere dove viveva la donna. È arrivato a Roma una decina di anni fa e divideva l’appartamento con un coinquilino, anche lui marocchino. Sbarcava il lunario facendo di tutto: dall’operaio edile al robivecchi sui mercatini dell’usato. Gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo non aveva il permesso di soggiorno e che, quindi, viveva in Italia da irregolare.
Come ha conosciuto Rossella
Adil e Rossella si erano conosciuti durante dei lavori di ristrutturazione fatti nello stabile, dove il 45enne aveva lavorato come operaio. I due erano prima diventati amici e poco dopo avevano iniziato una relazione. Si era lasciati, forse era stata la donna a troncare quell’amore che si è poi rivelato fatale. Secondo quanto starebbe emergendo in queste ore, alcune colleghe dell’infermiera avrebbero raccontato di stalking e violenze psicologiche da parte dell’uomo. Adil Harrati è stato arrestato l’altra notte, la polizia lo ha raggiunto nell’appartamento dove viveva: oltre all’omicidio, il pm gli contesta l’aggravante della premeditazione. Non è chiaro se sia stato un agguato, oppure una lite degenerata: la dinamica dell’omicidio si sta delineando in queste ore.
Venti coltellate: una mattanza
L’uomo avrebbe aspettato a lungo che Rossella uscisse di casa e poi l’avrebbe accoltellata nell’androne. Una mattanza: 20 coltellate inferte in pieno giorno. Lei ha tentato di difendersi – lo dicono le ferite alle mani – ma inutilmente. La furia del suo omicida è stata troppo grande. Al momento l'arma utilizzata per l'omicidio non è stata ancora trovata. La polizia ha setacciato i cassonetti della zona, ma di quello che si presume sia un coltello neanche l’ombra.
La procura di Roma avrebbe raccolto indizi schiaccianti su Adil Harrati: i video delle telecamere di sicurezza, le testimonianze dei residenti e l'analisi delle celle telefoniche, che confermerebbe la presenza del sospettato sul luogo del delitto.
La convalida del fermo
A portare gli inquirenti all’indirizzo dell’uomo sono state le testimonianze della madre della vittima, Teresa e di una vicina di casa. Quest’ultima ha sentito le grida provenire dall’androne del civico 63: si è affacciato alla finestra e avrebbe visto il killer fuggire.
Domani, giovedì 7 settembre, il pm titolare del fascicolo invierà al gip la richiesta di convalida del fermo. Il 45enne si trova nel carcere di Regina Coeli. I magistrati stanno lavorando per stabilire il movente del delitto. Resta da chiarire se dietro all’omicidio ci siano motivazioni economiche: forse un prestito negato da parte della donna.