Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Chi è Adil Harrati, l’ex compagno dell’infermiera uccisa a Roma. Incastrato da una testimone chiave

Accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione, il 45enne marocchino stato visto scappare dal palazzo della zona Trionfale-Primavalle. Cosa sappiamo sulla relazione del presunto killer con Rossella Nappini

Adil Harrati e Rossella Rossella Nappini

Roma, 6 settembre 2023 – “Ti amo tanto”. Una scritta a lettere cubitali, scritta con lo spray rosa shocking sulla fiancata dell’auto di Rossella Nappini, l’infermiera romana uccisa con 20 coltellate nell’androne di casa. Gli inquirenti stanno cercando di capire se a vandalizzare quell’auto sia stato proprio Adil Harrati, l’ex compagno di Rossella arrestato con l’accusa di omicidio premeditato. Un segno che la donna è stata bersaglio di minacce e che forse, anche per questo, potrebbe avere sottovalutato eventuali segnali che hanno portato alla sua morte.

L'auto di Rossella vandalizzata nel 2021 (Welcome to Favelas)
L'auto di Rossella vandalizzata nel 2021 (Welcome to Favelas)

Quel che è certo è che la 52enne aveva già subito attacchi di stalking e il post della sorella Monica la dice lunga: “Questa volta non sono riuscita a salvarti”. Domani una fiaccolata all’ospedale San Filippo Neri, dove l’infermiera lavorava da tanti anni. Rossella e Adil si erano conosciuti durante la ristrutturazione nella casa della donna in zona Trionfale-Primavalle. Ecco cosa sappiamo su Adil Harrati.

Chi è Adil Harrati

L’operaio 45enne viveva nella zona romana di Torrevecchia, nello stesso quartiere dove viveva la donna. È arrivato a Roma una decina di anni fa e divideva l’appartamento con un coinquilino, anche lui marocchino. Sbarcava il lunario facendo di tutto: dall’operaio edile al robivecchi sui mercatini dell’usato. Gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo non aveva il permesso di soggiorno e che, quindi, viveva in Italia da irregolare.

Come ha conosciuto Rossella

Adil e Rossella si erano conosciuti durante dei lavori di ristrutturazione fatti nello stabile, dove il 45enne aveva lavorato come operaio. I due erano prima diventati amici e poco dopo avevano iniziato una relazione. Si era lasciati, forse era stata la donna a troncare quell’amore che si è poi rivelato fatale. Secondo quanto starebbe emergendo in queste ore, alcune colleghe dell’infermiera avrebbero raccontato di stalking e violenze psicologiche da parte dell’uomo. Adil Harrati è stato arrestato l’altra notte, la polizia lo ha raggiunto nell’appartamento dove viveva: oltre all’omicidio, il pm gli contesta l’aggravante della premeditazione. Non è chiaro se sia stato un agguato, oppure una lite degenerata: la dinamica dell’omicidio si sta delineando in queste ore.

Venti coltellate: una mattanza

L’uomo avrebbe aspettato a lungo che Rossella uscisse di casa e poi l’avrebbe accoltellata nell’androne. Una mattanza: 20 coltellate inferte in pieno giorno. Lei ha tentato di difendersi – lo dicono le ferite alle mani – ma inutilmente. La furia del suo omicida è stata troppo grande. Al momento l'arma utilizzata per l'omicidio non è stata ancora trovata. La polizia ha setacciato i cassonetti della zona, ma di quello che si presume sia un coltello neanche l’ombra.

La procura di Roma avrebbe raccolto indizi schiaccianti su Adil Harrati: i video delle telecamere di sicurezza, le testimonianze dei residenti e l'analisi delle celle telefoniche, che confermerebbe la presenza del sospettato sul luogo del delitto.

La convalida del fermo

A portare gli inquirenti all’indirizzo dell’uomo sono state le testimonianze della madre della vittima, Teresa e di una vicina di casa. Quest’ultima ha sentito le grida provenire dall’androne del civico 63: si è affacciato alla finestra e avrebbe visto il killer fuggire.

Domani, giovedì 7 settembre, il pm titolare del fascicolo invierà al gip la richiesta di convalida del fermo. Il 45enne si trova nel carcere di Regina Coeli. I magistrati stanno lavorando per stabilire il movente del delitto. Resta da chiarire se dietro all’omicidio ci siano motivazioni economiche: forse un prestito negato da parte della donna.