Giovedì 26 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Perquisizioni in Campidoglio, tangenti per l’asfalto delle strade. Sotto inchiesta anche i fondi del Giubileo

Appalti per 100 milioni “pilotati” dall’imprenditore romano Mirko Pellegrini. Indagati anche due poliziotti e cinque funzionari pubblici di Roma Capitale e dell’azienda regionale Astral. Codacons si costituirà parte offesa: “Gualtieri si dimetta”

Perquisizioni in Campidoglio, indagine pure su fondi Giubileo

Perquisizioni in Campidoglio, indagine pure su fondi Giubileo

Roma, 13 novembre 2024 - Perquisizioni in Campidoglio, nel mirino della procura ci sono 100 milioni di appalti della manutenzione stradale, alcuni pagati con i fondi del Giubileo. Secondo la procura, il “dominus” dell’affare era l’imprenditore romano Mirko Pellegrini, che “pilotava” gli esiti delle gare ed effettuava lavori al risparmio, con quantitativi minimi di asfalto. Le ipotesi di reato sono corruzione, turbativa d'asta e frode nelle pubbliche forniture.

La finanza ha passato al setaccio gli uffici dei Lavori pubblici di via Petroselli, dove sono stati acquisiti diversi documenti. Nell’indagine, sono finiti cinque funzionari pubblici – quattro del Comune e uno dell’azienda regionale Astral – un imprenditoredue agenti della Polstrada

Codacons: “Gualtieri si dimetta”

Le indagini della Procura di Roma sui fondi per la manutenzione stradale confermano purtroppo le tante denunce del Codacons sul pessimo stato in cui versano le strade della capitale, una situazione di cui deve rispondere anche il sindaco Gualtieri. "Da tempo segnaliamo come qualcosa non quadri sul fronte della manutenzione dell'asfalto, con buche rattoppate in modo approssimativo e con materiali scadenti, che si riaprono alla prima pioggia”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

“A pagare il prezzo di appalti irregolari e lavori eseguiti male sono i cittadini - continua - che subiscono danni continui alle vetture a causa delle buche sull'asfalto e un aumento della incidentalità da dissesto stradale che, in alcuni casi, può avere esiti tragici portando alla morte di motociclisti, ciclisti e automobilisti".

"Per tale motivo, in rappresentanza della collettività romana, ci costituiremo parte offesa nell'inchiesta della Procura per corruzione, turbativa d'asta e frode in pubbliche forniture, e chiederemo un equo risarcimento nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti colpevoli di illeciti. Al tempo stesso chiamiamo il sindaco Gualtieri alle sue responsabilità, invitandolo a dimettersi, considerato che appare assurdo che il primo cittadino non si sia accorto delle irregolarità che avvenivano sotto al suo naso”, conclude Rienzi.

Appalti per 100 milioni di euro

È il 46enne Mirko Pellegrini l'imprenditore al centro dell'inchiesta per corruzione su un presunto giro di 'mazzette' per pilotare una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade. L'imprenditore in particolare, avrebbe commesso frode nella pubblica fornitura di appalti, tra i quali quelli a via della Serenissima, via della Magliana e piazzale De Bosis, ''non adempiendo dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti maliziosi e ingannevoli idonei a far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, con particolare riguardo allo spessore del manto di asfalto e alle quantità del materiale impiegato'', si legge nel decreto di perquisizione.

"Dalle indagini - si legge nell’atto della procura - è stato possibile rilevare la partecipazione delle società appartenenti al 'gruppo' a numerose procedure di gara per lo più inerenti a lavori di rifacimento del manto stradale, con la conseguente aggiudicazione, che nella maggior parte dei casi hanno avuto quale controparte 'Roma Capitale', per importi di circa 100 milioni di euro. In particolare le attività di intercettazione ed i successivi accertamenti, hanno consentito di far emergere l'esistenza di un unico disegno criminoso e di un'associazione per delinquere, il cui dominus è risultato Mirko Pellegrini''.

La procura: “Corruzione negli appalti”

Sono cinque i pubblici ufficiali coinvolti nell'indagine dei pm di Roma in cui si ipotizza anche il reato di corruzione nell'affidamento di appalti per la manutenzione stradale. "Le vicende riguardano presunti episodi - si legge in una nota della procura - corruttivi e fraudolenti posti in essere in fase di aggiudicazione ed esecuzione di appalti banditi nel settore della manutenzione e rifacimento del manto stradale, da Roma Capitale e Astral - Azienda Strade Lazio Spa".

I finanzieri del comando provinciale di Roma "hanno dato esecuzione a decreti di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di diversi soggetti indagati, a vario titolo, per le ipotesi - è scritto nella nota- di associazione per delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio". Le attività riguardano, inoltre, "la sede legale e una filiale di un istituto di credito (non sottoposto a indagini)".

Le presunte tangenti

Sarebbero interessati anche alcuni lavori relativi al Giubileo. Ma Gualtieri nega: “Ho disposto una verifica approfondita su tutti gli interventi realizzati dalle ditte coinvolte nell'indagine in corso. Al momento non risultano interventi legati al Giubileo ma – ha specificato – naturalmente la verifica è ancora in corso”.

Tra gli indagati, ci sono anche quattro funzionari del Comune di Roma Capitale. Tra le persone finite nel registro degli indagati ci sono anche due agenti della Polizia Stradale.

Al centro dell'indagine un giro di tangenti che un imprenditore pagava ai pubblici ufficiali per "pilotare" una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade. Le perquisizioni sarebbero state effettuate in alcuni uffici del Comune di Roma.

Chi sono gli indagati

L'indagine della Procura di Roma sui lavori per il rifacimento del mando stradale nella Capitale, anche in vista del Giubileo, chiama in causa quattro funzionari del Comune di Roma Capitale, uno di Astral - l'azienda della Regione Lazio che gestisce in concessione l'intera rete viaria regionale - un imprenditore e due agenti della Polizia stradale. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. L’imprenditore è il 46enne Mirko Pellegrini, di Frascati, nella zona dei Castelli Romani.

Acquisiti cellulare e computer

Si chiama Mirko Pellegrini - un 46enne originario di Roma e residente a Frascati - l’imprenditore indagato nel procedimento che ha visto le Fiamme Gialle perquisire alcuni uffici del Comune di Roma. Stamattina i finanzieri hanno acquisito agli atti sia i cellulari sia il computer e altri dispositivi informatici dell’imprenditore

"In merito alla perquisizione informatica, la polizia giudiziaria procederà alla formazione immediata, dove possibile, di copia forense dei supporti informatici e cellulari rinvenuti, i cui originali verranno immediatamente restituiti all'indagato”. È quanto si apprende dal decreto di perquisizione emesso dalla procura di Roma.

"Solo qualora non dovesse essere possibile ottenere la copia informatica dei dispositivi elettronici o informatici in tempi brevi - si legge nel documento - e comunque tali da poter essere compresi nell'arco temporale delle operazioni di perquisizione", la Finanza "procederà al sequestro dei dispositivi il tempo strettamente necessario alla formazione della copia forense, previo avviso dell'inizio operazioni alla parte e al legale, per poi procedere all'immediata restituzione degli stessi".

Le perquisizioni

Le attività di perquisizione della Guardia di Finanza, disposte nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma, hanno interessato gli uffici del dipartimento Lavori Pubblici, in via Petroselli, dove sono stati acquisiti atti. L'indagine, per corruzione, turbativa d'asta e frode in pubbliche forniture nell'ambito di appalti per il rifacimento del manto stradale vede tra gli indagati quattro funzionari. L’ipotesi degli inquirenti riguarda una presunta corruzione nell'ambito di appalti per il rifacimento del manto stradale all’interno del piano di manutenzione cittadino. 

Bocche cucite in Campidoglio

Nessuno commento in Campidoglio sull'inchiesta della Guardia di Finanza che stamattina ha scosso il risveglio di Roma Capitale. I lanci di agenzia rimbalzano tra le chat whatsapp dei consiglieri che si dicono "increduli" ma si tengono lontani da qualunque commento. Molti consiglieri tengono a precisare di non conoscere Mirko Pellegrini, quello che gli atti dell'indagine definiscono il "dominus" dell'associazione a delinquere.

Le notizie escono a spezzoni e tutti, compresi i più agguerriti consiglieri di opposizione per il momento preferiscono non pronunciarsi sulla notizia delle perquisizioni negli uffici del dipartimento Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) che vedrebbe indagati due funzionari del comune.

In mattinata il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri è atteso in Campidoglio per la consegna della Lupa Capitolina a Antonello Venditti, forse sarà l'occasione per avere un commento ufficiale da parte dell'amministrazione.