Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

Incidente a Roma, l'amico di TheBorderline: "Matteo ha la vita distrutta, poteva succedere a chiunque"

Il commento in un video postato sui social: "Matteo è indifendibile ma non è irresponsabile". Lo studio: tra gli adolescenti il 6,1% ha fatto almeno una sfida pericolosa

Incidente a Roma, muore Manuel di soli 5 anni. Le auto dopo lo scontro a Casal Polacco

Incidente a Roma, muore Manuel di soli 5 anni. Le auto dopo lo scontro a Casal Polacco

Roma, 17 giugno 2023 - "La vita di Matteo e delle persone che gli stanno intorno, come quella di Manuel, è già finita, è già distrutta", a dirlo in un video postato sui social Cristiano F., amico (come lui stesso si presenta) dei TheBorderline, i ragazzi dell'incidente avvenuto a Casal Polacco in cui ha perso la vita il piccolo Manuel, 5 anni ancora da compiere.

Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio si procede per omicidio stradale e lesioni e il ventenne Matteo Di Pietro alla guida del suv Lamborghini, preso a noleggio, che si è scontrato con la Forfour su cui viaggiava Manuel con al mamma e la sorellina, è iscritto nel registro degli indagati. La posizione degli altri quattro ragazzi a bordo del suv resta al vaglio dell'autorità giudiziaria.

Matteo indifendibile, ma non irresponsabile

"Non c'è bisogno che lui riceva insulti da persone che commentano avendo letto le news di giornalisti che guadagnano buttando m... su una situazione che è già gravissima. Prima di tutto - continua Cristian - la sfida che stavano facendo loro era una 50 ore in una Lamborghini, non 50 ore correndo con una Lamborghini o 50 ore in movimento con una Lamborghini. Cinquanta ore all'interno significa che l'hanno anche guidata, certo, ma non per tutto il tempo. E' da irresponsabili mettersi alla guida di un veicolo del genere? - domanda - Sì. Matteo è un ragazzo irresponsabile? No, aggiungo che Matteo è indifendibile per quello che è successo e pagherà già la pena che si merita. E' successo per una challenge di YouTube, no, poteva succedere a chiunque in una strada e queste cose succedono ogni giorno. Non appellatevi - l'invito ai suoi follower - sulla cosa che leggete del test dei cannabinoidi, perché io non posso dire niente riguardo questo, ma non è - insiste Cristiano - come leggete sui giornali".

Ragazzi che lavorano

Cristiano F. da una sua versione della tragica vicenda. "Gli altri che erano in macchina con lui non sono dei TheBorderline, sono dei ragazzi che lavorano per i TheBorderline e fanno video insieme a lui. I proprietari dei TheBorderline sono due ragazzi e uno di questi non era presente all'interno del video perché vive a Milano e anche lui si ritrova senza niente. Questo incidente è stato causato da persone normalmente responsabili ma in quel secondo le cose non sono andate come dovevano andare. E' morto veramente il piccolo Manuel e questa cosa mi distrugge, non se lo meritava, ma in realtà dentro - dice - è morta tanta altra gente coinvolta nell'accaduto. Non è un discorso di 'Se lo merita, non se lo merita', perché non sappiamo com'è andato l'incidente e ripeto, poteva capitare a tutti in qualsiasi strada".

Tra gli adolescenti il 6,1% ha fatto una sfida 

Un fenomeno diffuso. Tra gli studenti di età tra gli 11 e i 17 anni il 6,1%, in tutto circa 243mila ragazzi, ha partecipato almeno una volta nella vita a una sfida social pericolosa. Sono i preoccupanti dati sulle social challege, le pericolose sfide condivise sui social come quella che ha portato all'incidente a Casal Palocco, emersi dallo studio epidemiologico realizzato dal Cndd nell'ambito del progetto dipendenze comportamentali nella generazione Z, realizzato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto Superiore di Sanità con il supporto del Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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