Martedì 16 Luglio 2024

Incidente Casal Palocco, Matteo di Pietro risponde per oltre un’ora al gip: “Sono distrutto per quel che è successo”

Lo youtuber all’interrogatorio di garanzia. L’avvocato difensore del ventenne: “Una tragedia per due famiglie”. Il Suv lanciato a 124 km/h nello scontro con la Smart con a bordo il piccolo Manuel, morto nello schianto

Matteo di Pietro, appare con il volto distrutto: lo youtuber ha risposto ai giudici nel corso dell'interrogatorio di garanzia

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Roma, 27 giugno 2023 –  "Sono distrutto per quello che è successo”, le parole di Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne agli arresti domiciliari e indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni per l'incidente nel quartiere romano di Casal Palocco, in cui è rimasto ucciso il piccolo Manuel di 5 anni. Si è concluso dopo un'ora e mezza l'interrogatorio di garanzia che ha confermato per lui i domiciliari. 

Vestito con una camicia celeste e pantaloni beige, il giovane è comparso questa mattina davanti alla gip Angela Gerardi e ha risposto alle domande del giudice. L'incidente fatale risale al 14 giugno. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

"Due famiglie distrutte”

"Questa è una tragedia per tutti. Il mio assistito è distrutto così come la famiglia di Manuel: sono due famiglie distrutte. In questa questa attendiamo l'esito delle consulenze tecniche disposte dalla Procura sui dispositivi sequestrati e sulla velocità del Suv”, è quanto ha affermato l'avvocato Antonella Benveduti, difensore di Matteo Di Pietro. Il ventenne è ai domiciliari da venerdì scorso. Lo youtuber, consigliato dai suoi legali, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti.

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La velocità: il suv viaggiava a 124km/h

Il Suv Lamborghini guidato da Di Pietro, poco prima dell'impatto con la Smart viaggiava a una velocità di oltre 124 km/h. Lo sottolinea la gip Angela Gerardi nell'ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per il giovane youtuber. Il bolide ha impiegato 10 secondi per passare da 0 a 124 chilometri all'ora per poi schiantarsi contro la Smart guidada alla mamma di Manuel, a bordo c'era anche la sorellina di 4 anni. Lo sottolinea la gip Angela Gerardi nell'ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per il giovane youtuber.   

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La dinamica dell’incidente

Le indagini, coordinate dalla procura di Roma, sono state svolte dai carabinieri e della polizia locale. Gli inquirenti hanno esaminato i dati del Suv guidato dall'indagato. Dalla ricostruzione emerge tra i molti elementi che serviranno a far luce sulla dinamica dell'incidente che la Lamborghini viaggiava a velocità sostenuta prima dell'impatto. Inoltre l'assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell'avvistamento dell'auto in prossimità del punto in cui si è verificato l'incidente".

In quattro sul bolide, l’invito a diminuire la velocità

Gli amici dello youtuber, erano in quattro a bordo del bolide, avevano chiesto rallentare: "Alcuni dei passeggeri presenti all'interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h". 

Gli youtuber che erano a bordo del Suv già il giorno precedente avevano chiesto a Matteo Di Pietro "di andare più piano” con la Lamborghini a bordo della quale “lui sapeva di essere ripreso ma non interagiva con la telecamera”. È quanto emerge da una testimonianza citata nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. 

''Ero seduto sul sedile centrale posteriore, non guardavo la strada perché aveva in mano la telecamera e mi stavo riprendendo, mentre rivolgevo domande a chi era con me del tipo: 'A chi piace questa macchina? Ci sei mai salita?'. E una volta finita di registrare la scena, rivolto a Matteo gli ho chiesto di andare piano'', ha raccontato agli inquirenti uno dei ragazzi che viaggiava a bordo del suv. ''Ho avuto la percezione che stesse andando veloce; ne avevo avuto la certezza una volta vista la Smart. Anche un altro di noi si era raccomandato con Matteo di andare piano sia pochi minuti prima dell'incidente, sia nei giorni precedenti. Al momento dell'incidente - ha sostanzialmente riferito - stavo registrando con la telecamera piccola, mentre un altro amico stava utilizzando quella più grande. Matteo sapeva di essere ripreso all'interno dell'auto, ma non interagiva con la telecamera''.

La challenge

Sul suv insieme a Matteo Di Pietro c’erano anche Vito Loiacono, Alessio Ciaffaroni e Leonardo Golinelli: tutti  autori di numerosi challenge social pubblicati sul canale The Borderline e seguiti da 600mila persone. Una ragazza infine è salita sull’auto pochi attimi prima dell’impatto mortale.  

Scrive la gip "la condotta di Di Pietro deve ritenersi gravemente colposa e causativa del sinistro nonché delle conseguenze alle vittime a prescindere dall'eventuale accertamento di concause eventualmente ascrivibili alla conducente della Smart".