Roma 15 giugno 2023 – Sono state dimesse dall’ospedale la mamma e la sorellina di Manuel Proietti, il bimbo di 5 anni morto ieri in un incidente a Roma. Intanto, secondo quanto emerso dai test, il ventenne alla guida del Suv Lamborghini, Matteo Di Pietro, è risultato positivo ai cannabinoidi. I pm gli contestano l’omicidio stradale. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione degli altri quattro amici nell'auto. Nei loro confronti potrebbe essere contestato il concorso nel caso in cui venisse accertato che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video da postare, poi, sui social per una 'sfida’ online.
Sul suv gli youtuber di The Bordeline
I pm di Roma hanno annunciato che affideranno una consulenza tecnica per accertare a che velocità stesse viaggiando il Suv Lamborghini coinvolto nell’incidente con la Smart, nella zona di Casal Palocco. Gli agenti della polizia Locale di Roma Capitale sono al lavoro sui cellulari dei cinque ragazzi che erano a bordo del Suv preso a noleggio, facenti parte del gruppo di youtuber che si fanno chiamare ‘TheBorderline’ e che – sembra – stessero effettuando una sfida di 50 ore di fila in auto filmando un video allo scopo di raccogliere clic dai follower.
Le autorità dovranno accertare se nelle fasi precedenti allo schianto stessero effettuando un video da poi postare in rete in una sorta di 'sfida' social. Gli inquirenti hanno, inoltre, acquisito le immagini delle telecamere presenti in zona che potrebbero avere ripreso le fasi del tragico schianto.
Omicidio stradale: solo per il guidatore?
I pm di Roma contestano l'omicidio stradale al ventenne che ha causato la morte di del bimbo di cinque anni oltre al ferimento della madre e della sorellina. Al vaglio degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, anche la posizione dei quattro presenti nell'auto. Nei loro confronti potrebbe essere contestato il concorso nel caso in cui venisse accertato che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video da postare, poi, sui social per una 'sfida' online incitando il ragazzo alla guida. Proprio alla luce di questa ipotesi d’indagine, uno degli youtuber di The Borderline, Vito Loiacono, ha già preso le distanze postando un messaggio sui social in cui afferma di non essere mai stato alla guida del Suv e di essere “vicinissimo” alla famiglia colpita dal lutto. Gli altri del gruppo The Borderline presenti sul suv sono Marco Ciaffaroni, Giulia Giannandrea e Leonardo Golinelli.
“Una scena raccapricciante”
"Ero in casa quando ho sentito un botto terrificante e sono uscita, in pochi minuti è accorsa molta gente e c'era un ragazzo che prestava i primi soccorsi al bambino, provando a fargli la respirazione bocca a bocca. Non riuscivo ad avvicinarmi perché era una scena raccapricciante”. È ancora scossa Lucia, una donna di 50 anni che abita a pochi metri da dove c'è stato l'incidente in cui è morto un bambino di 5 anni. Sul marciapiede, accanto al luogo dell’impatto dove ancora ci sono pezzi di carrozzeria blu della Lamborghini saltati via dall'auto, le persone hanno portato mazzi di fiori, pupazzi, dei disegni, biglietti, candele e girandole. Anche le maestre d’asilo di Manuel si sono recate sul posto.
I testimoni: Suv ha investito Smart fuori dall’asilo
"Abito qua da 45 anni, la macchina proveniva da una strada da cui non c'è molta visibilità – racconta ancora la donna –. Da quello che mi hanno raccontato alcuni vicini, i ragazzi sul Suv hanno provato a superare una macchina, andavano a grande velocità e hanno investito l'auto della signora che stava aspettando fuori dall'asilo. È allucinante, ancora non riesco a crederci".
La rabbia dei presenti
I presenti sul luogo dell’incidente avrebbero tentato di aggredire il ventenne che era alla guida del Suv. Tra loro, sembra, anche il papà di Manuel Proietti, che ha dovuto recarsi in ospedale a identificare il corpo del figlioletto,
”Filmavano e il bimbo era morto”
Da brividi, se confermato, quello che raccontano i testimoni presenti sul posto, fuori dall’asilo. “Dopo l'incidente continuavano a filmare, il papà di un altro bambino li ha ripresi e ha discusso con i ragazzi", racconta Alessandro Milano, amico della famiglia Proietti e papà di un amichetto di scuola di Manuel. "Dobbiamo tutti parlare e raccontare quello che è successo. Filmavano e il bimbo era morto", ripete Alessandro.
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“Sfrecciavano da giorni. Andavano fermati”
"Siamo distrutti, questa macchina sfrecciava da giorni. Andavano fermati". Queste le parole che i cittadini del quartiere ripetono arrivando sul posto dove è morto il piccolo Manuel. "Questa macchina sfrecciava da giorni. Mi è rimasta impressa perché era molto bella come auto, ma dentro di me, vedendo la velocità a cui andava, ho pensato: questi se prendono qualcuno lo uccidono", ha raccontato una signora della zona. Un altro abitante della zona ha spiegato che "il proprietario della concessionaria Skylimit rent che ha affittato l'auto ai ventenni lo conosciamo tutti. Ieri è venuto dopo l'incidente ed era arrabbiato perché la macchina era rotta".
Il sindaco: “Inaccettabile se fosse per un video”
"Occorre un senso di responsabilità diffuso sulla sicurezza stradale e sarebbe davvero incredibile e inaccettabile se si fossero perse delle vite per realizzare dei video, sarebbe una cosa davvero sconvolgente che deve far riflettere tutti – ha dichiarato il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri –. Un evento tragico, il nostro auspicio è che si faccia luce e giustizia, rapidamente e severamente".