Roma, 19 gennaio 2024 – La procura di Roma ha chiuso l'indagine nei confronti del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. L'accusa per il patron partenopeo è falso in bilancio per presunte plusvalenze fittizie intorno all'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen dal Lille nel 2020. Il fascicolo era arrivato all'attenzione dei pm capitolini per competenza, dopo la trasmissione degli atti da Napoli.
Nel procedimento è coinvolta anche la società calcistica. L'atto di chiusura delle indagini è stato notificato anche agli altri indagati: si tratta dei membri del Consiglio di amministrazione che era in carica all'epoca dei fatti.
Il bomber venne comprato dalla squadra francese per circa 71 milioni di euro, 50 cash e gli altri 21 attraverso i cartellini del portiere greco Karnezis e di tre giovani calciatori, Liguori, Manzi e Palmieri. Nel giugno 2022, su mandato dei magistrati napoletani, gli investigatori della Guardia di finanza avevano sequestrato le carte relative all'acquisto del nigeriano.
L’avvocato di De Laurentiis
“Si è chiusa l'inchiesta che era stata archiviata con il riferimento a ipotesi di reati tributari. Ora leggeremo le carte dell'inchiesta, ricordo che questo di oggi non è un rinvio a giudizio ma una chiusura di indagini”, ha dichiarato il legale di De Laurentiis, l’avvocato Fabio Fulgeri all’Ansa. “Tendenzialmente – sottolinea ancora il legale – il falso in bilancio nella propria ipotesi originaria di reato nasce per l'idea di frodare il fisco, ma in questo caso ciò non è avvenuto, è un'ipotesi già esclusa dai magistrati a Napoli. Rimane però in piedi l'indagine. Credo che nella prossima settimana, da giovedì in poi, potremo leggere gli atti e vedremo di spiegare le nostre ragioni”. Fulgeri conferma poi che il presidente del Napoli andrà in procura “a spiegare l'operazione e a difendersi”.