Roma, 18 marzo 2023 - Per prevenire eventuali disordini i funerali del terrorista di estrema destra Pierluigi Concutelli, responsabile di tre omicidi, si sono svolti questa mattina in forma privata: l'orario è stato anticipato per motivi di ordine pubblico. Alle 7 di questa mattina, in forma strettamente privata, sono stati celebrati, a Roma, i funerali di Pierluigi Concutelli, il terrorista nero condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio e di altri due estremisti neri uccisi in carcere perché ritenuti collaborazionisti, morto tre giorni fa. Le esequie, nella chiesa San Ponziano, nel quartiere romano Talenti, sono state anticipate per ragioni di ordine pubblico. Nonostante ciò, erano un centinaio circa le persone, la stragrande maggioranza appartenenti a movimenti di estrema destra, presenti questa per dare l'ultimo saluto a Concutelli. Alla cerimonia funebre era presente anche Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova,
Il 'Comandante' arrestato nel 1977
Il terrorista nero era stato tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata. Era malato da tempo: dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere, il 'Comandante', com'era soprannominato dai suoi durante la militanza, aveva avuto la sospensione condizionale della pena nel 2011 per motivi di salute. Era stato arrestato nel 1977 e non solo non ha mai rinnegato la sua adesione alla lotta armata, ma in carcere aveva ucciso due esponenti di estrema destra ritenuti collaboratori degli inquirenti, ottenendo così altri due ergastoli. In carcere a Novara, infatti, Concutelli, insieme a Mario Tuti, uccise nel cortile Ermanno Buzzi, militante neofascista di Brescia, all'epoca unico condannato in primo grado per la strage di piazza della Loggia. Accusato di essere una spia dei carabinieri, Buzzi fu strangolato con un laccio di scarpe. Poco più di un anno dopo il 10 agosto 1982, sempre nel carcere di Novara, Concutelli compie un'altra esecuzione, strangolando un altro estremista di destra, Carmine Palladino, luogotenente di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, che era sospettato dai neofascisti di voler collaborare con la procura che indagava sulla strage della Stazione di Bologna. Il terrorista nero, tuttavia, colpito nel 2009 da un'ischemia cerebrale che non gli consentiva di parlare ma solo di comunicare scrivendo, ottenne di poter lasciare il carcere e restare agli arresti nell'abitazione di Roma nell'aprile 2011.