Roma, 9 ottobre 2024 – Si torna a parlare delle tragiche ultime ore dell’attrice romana Francesca Carocci, che lo scorso 2 marzo, ad appena 28 anni, è morta di infarto dopo essere stata rispedita a casa dall’Aurelia Hospital. In particolare, la domanda che ci si chiede è se il decesso poteva essere scongiurato.
E’ in questa direzione che si stanno muovendo gli inquirenti. Stando al Corriere della sera, la giovane sarebbe stata vittima di un principio di miocardite, erroneamente scambiato per un attacco d’ansia. Tuttavia, secondo quanto riferito dall’ospedale, l’elettrocardiogramma non aveva destato allarmi particolari. Ciò avrebbe rassicurato i due medici presenti – ora indagati – a punto tale da rispedire Carocci a casa con il consiglio di assumere degli antidolorifici.
La vicenda
Il tutto ha inizio il 28 febbraio, quando la 28enne avverte delle fitte al petto tali da chiamare l’ambulanza. Si trattiene all’Aurelia Hospital per quattro ore, durante le quali viene sottoposta a una serie di accertamenti, tra cui un elettrocardiogramma e il test del valore della troponina. Entrambi avrebbero dimostrato una sofferenza a livello cardiaco, che però non è stata evidenziata.
Qualche giorno dopo, Carocci si sente di nuovo male. I genitori chiamano l’ambulanza, ma nel tragitto verso l’ospedale la giovane peggiora: è un primo arresto cardiaco. L’equipe medica riesce a rianimarla, ma un secondo infarto sopraggiunto all’arrivo al pronto soccorso sarà fatale.
Le indagini
I genitori di Francesca Carocci hanno sporto denuncia e le indagini sono state affidate alla pm Eleonora Fini. Il Corriere riferisce che Luigi Cipolloni, il medico legale nominato dalla Procura, ha riscontrato dei valori anomali nell’elettrocardiogramma della giovane: questo avrebbe dovuto far scattare ulteriori analisi per risalire al reale problema che si nascondeva dietro alle misteriose fitte. Ma ciò non è successo. E ora si attende una richiesta di rinvio a giudizio.