Venerdì 15 Novembre 2024

Eutanasia: depositate in Cassazione, fra le contestazioni, le firme per il referendum

Sono oltre 200 mila le firme raccolte dall'associazione Luca Coscioni per chiedere il referendum sull'eutanasia legale. In piazza Cavour contro i promotori la voce di Mario Adinolfi

Depositate le firme per  chiedere il referendum sull'eutanasia legale

Depositate le firme per chiedere il referendum sull'eutanasia legale

Roma, 8 ottobre 2021 – Sono oltre un milione e 200mila firme quelle depositate questa mattina in Cassazione per chiedere il referendum sull'eutanasia legale. Presenti, tra gli altri, a piazza Cavour Marco Cappato e Filomena Gallo dell'Associazione Luca CoscioniValeria Imbrogno compagna di Fabiano Antonioni, Dj Fabo, morto in Svizzera con il suicidio assistito il 27 febbraio del 2017 e Mina Welby vedova di Piergiorgio. “Oltre un milione e duecentomila cittadini italiani chiedono che finalemente si possa decidere di non dover più imporre contro la volontà del malato la sofferenza come una tortura insopportabile. Poter decidere finalmente tra l'eutanasia clandestina che c'è già in Italia e quella legale fatta di regole, responsabilità, conoscenza, ovviamente assistenza per chi vuole vivere e rispetto della decisione di chi non lo vuole più”, ha affermato Marco Cappato in piazza Cavour. “Le firme sono state raccolte nel silenzio dei capi dei grandi partiti» ma la gente che ha firmato “ha vissuto questo problema”, ha aggiunto. “Spero che la politica si renda conto perché il referendum non è fatto contro i partiti e la politica ma è uno strumento per aiutarli a riprendere un contatto con la realtà sociale e con le persone. La politica dei partiti è autoreferenziale”. Cappato ha poi aggiunto: “noi stiamo offrendo l'opportunità di occuparsi di una questione che riguarda le persone. Non è tempo di giochini ma di rispettare la democrazia che non è fatta solo di marketing elettorale”.

Valeria Imbrogno e Mina Welby al deposito delle firme per il referendum sull'eutanasia
Valeria Imbrogno e Mina Welby al deposito delle firme per il referendum sull'eutanasia

Delle oltre 1,2 milioni di firme, raccolte da più di 13.000 volontari in 6000 tavoli di raccolta in oltre 1000 comuni, quasi 400.000 sono state online."La firma digitale rappresenta un'innovazione a servizio di partecipazione e democrazia. E digitale un terzo delle firme raccolte per il referendum per l'eutanasia. Non credo ci sia da avere paure al riguardo", ha sottolineato Cappato davanti al Palazzaccio.  "Nessuno dei cittadini vuole morire, anche chi è in gravi condizioni - ha detto Mina Welby- Ma io credo che quando la sofferenza è talmente grande e terribile ognuno abbia il diritto di dire basta. Non è sempre necessaria l'eutanasia e questo lo voglio dire al Vaticano: a mio marito non è stato fatto il funerale nonostante non fosse eutanasia la sua morte. Era semplicemente l'interruzione della ventilazione artificiale, divenuta per lui insopportabile".

La contestazione del Popolo dalla Famiglia

Davanti alla Cassazione, in piazza Cavour, questa mattina è andata in scena anche la contestazione di Mario Adinolfi, fondatore del Popolo dalla Famiglia, contro il deposito delle firme per il referendum per chiedere l'eutanasia legale raccolte dall'associazione Luca Coscioni. Adinolfi si è avvicinato a Marco Cappato e agli altri promotori ha urlato: "State imbrogliando. State imponendo un diktat per cui dovremmo essere tutti contenti di essere liberi di suicidarsi. La Corte Costituzionale non potrà mai dare il via libera a questo referendum. Eutanasia non potrà mai essere fatta per referendum ma solo per legge". Parole a cui Cappato ha risposto: “quella di Adinolfi è una iniziativa di parassitismo mediatico. Apprezziamo il fatto che si sia riuscito a svegliarsi in tempo per venire qui”. I referendari hanno scandito poi il coro: "libertà, libertà"

Mario Adinolfi contesta l’associazione ‘’Luca Coscioni’’ durante il deposito delle firme
Mario Adinolfi contesta l’associazione ‘’Luca Coscioni’’ durante il deposito delle firme