Venerdì 14 Febbraio 2025
REDAZIONE ROMA

Europa League, Ranieri: "Mi aspetto un Porto arrembante. Loro in rinnovamento come noi"

Le parole di Claudio Ranieri alla vigilia della trasferta contro il Porto

Claudio Ranieri

Claudio Ranieri

Roma 13 febbraio 2025 – Oggi si torna a giocare l'Europa League, oggi non si può più sbagliare. La Roma vola all'Estadio Do Dragao, dove affronterà il Porto nel turno di andata degli spareggi per gli ottavi di finale della competizione. Vincere significa indirizzare la doppia sfida e avvicinare il passaggio del turno. Una partita molto delicata, che Ranieri ha presentato così ieri in conferenza stampa, dove presenziava con lui Mile Svilar. Ecco le parole del tecnico giallorosso. 

Le domande sono cominciare partendo subito dalla sfida, mettendo la lente d'ingrandimento sugli avversari. "Il Porto – spiega l'allenatore romano – è una squadra che ha un ottimo possesso di palla, grande qualità tecnica, pressano molto e vogliono riconquistare palla immediatamente. Hanno dei giocatori davvero molto ma molto interessanti, per cui dovremo fare veramente una gran partita".

Dagli avversari a cosa attende la Roma nella doppia sfida, il tecnico è consapevole della difficoltà della doppia sfida. "La prima cosa è proprio essere super concentrati, perché mi aspetto a un Porto molto arrembante, sorretto dai propri tifosi. L'abbiamo visto, sappiamo come gioca, anche se sanno cambiare tipo di gioco, ma noi dobbiamo giocare come sappiamo. Servirà grande intensità, con grande naturalezza oserei dire. Dobbiamo fare 180 minuti, ma io voglio una Roma che giochi sia fuori che in casa alla stessa maniera. Stiamo lavorando proprio per questo. Ancora non siamo validi per come voglio io il calcio, però i ragazzi stanno lavorando molto per darmi quelle soddisfazioni che i tifosi della Roma vogliono e chiedono".

Dagli avversari ai propri giocatori, si è chiesto al tecnico se reputi Pellegrini uno dei suoi titolari. "Tutti i miei giocatori sono titolari, sempre, soprattutto adesso che andiamo ogni 4 giorni a giocare, per cui tutti sono titolari con me. È un giocatore importante, è un giocatore che stimo molto. Le mie scelte? Vanno lette come un preferire altri giocatori in determinati momenti della gara. So quello che mi può dare e quando capisco che me lo può dare al 100%, lui gioca".

La Roma ha di recente sfatato il tabù trasferte in Serie A, ma ancora non è riuscito a muovere lo zero dalla casella dei successi lontano da casa in Europa League. Ora arriva il test del Do Dragao, dove sulla carta arriva un'altra squadra fortissima da affrontare: "Le vittorie in trasferta? Forse abbiamo incontrato squadre più forti di noi. Mi parlate del Como, guardate il Como quello che fa e quanto bisogna faticare per batterlo. Tutti aspettano il Como qui da noi, si aspetta le vittorie. Vedrete, vedrete come ci sarà da sudare contro di loro. Evidentemente gli altri hanno molta paura di noi e stanno là".

Si torna sul tema degli avversari, con Ranieri molto curioso di conoscere questa versione del Porto, una squadra in ricostruzione: "Sono curioso di vedere cosa succederà. Il Porto si trova come noi, loro hanno intrapreso questo rinnovamento totale. È una squadra giovanissima, una squadra con dei giocatori molto bravi tecnicamente, con determinazione, aggrediscono, ripartono. Siamo tutte e due un pochettino al di sotto di quello che è Roma e Porto. Certamente fare un risultato positivo, passare il turno alle due squadre, chi lo passa darà sicuramente ancora più autostima, convinzione e voglia di andare il più avanti possibile".

Si torna sui temi romanisti, parlando nello specifico della difesa, con Ranieri a spiegare perché la squadra non giochi più a quattro in difesa, sottolineandone la scarsa abitudine a questa impostazione. "Si prende gol, perché magari non si pressa bene in avanti, perché non si pressa bene in centrocampo, per cui i gol che prendiamo sono quasi sempre di infilata. Quando siamo concentrati nel non far ripartire i nostri avversari, ecco che non prendiamo quel tipo di gol. A prescindere da tre, quattro o quello che è. Ormai quando si perde 1-0, perdere con uno o due gol subiti non è che cambi molto. Domani potrà cambiare, ma in campionato non è così. Se stai perdendo, provi a rimontare, provi a fare tutto. Il Porto contro lo Sporting ha messo la squadra avversaria gli ultimi 10 minuti dentro l'area di rigore finché non ha fatto gol, non gli ha dato occasione di fare nulla. C'è stato un contropiede dello Sporting, non è andato a buon fine e alla fine hanno pareggiato. Ci aspettiamo una partita molto aggressiva da parte del Porto, sospinta dal loro pubblico. Noi faremo la nostra partita cercando di creargli i problemi che sappiamo creare alle squadre".

Si parla anche di colleghi, chiedendo a Ranieri cosa ne pensi di Anselmi e Conceiçao. "Di Sergio penso bene, ha fatto benissimo qui in Portogallo e quando abbiamo giocato contro, gli ho detto che ha rimesso a posto il Milan. Certo, ancora deve lavorare per far sì che sia la sua squadra, però già si vede la sua mano. L'altro ha 38 anni e guida il Porto. Che posso dire? Soltanto meraviglie di questo ragazzo. Gli auguro un futuro roseo, pieno di soddisfazioni e di vittorie, non magari in questa doppia sfida".

Restando sulla partita di domani, il tecnico spiega come si aspetti un'ottima squadra, ricca di giovani di qualità. "Devo dire che è un'ottima squadra, si vede che sono giovani, mi sembra che è la squadra più giovane del campionato portoghese e la seconda in Europa. Ci sono giovani di gran valore, ci sono giocatori che sanno muovere la palla a uno o due tocchi, per cui sarà difficile pressarli. Dobbiamo essere molto attenti, perché sanno sia partire in contropiede, sia creare problemi alla squadra avversaria con un calcio organizzato. Per cui mi aspetto a una bellissima partita domani".

L'ultima domanda riguarda nuovamente Martin Anselmi, allenatore del Porto, il quale si è complimentato con Ranieri, raccontando di come abbia seguito proprio il tecnico romano quando allenava il Valencia. "Mi fa piacere, mi fa piacere che mi guardava quando aveva 12 anni, quando stavo al Valencia. Magari si ricorda di quando avevo Lopez in squadra, anche se forse lui era troppo piccolo quando magari avevo Batistuta alla Fiorentina, un altro argentino. Però mi fa piacere. È un ragazzo in gamba, perché se a 38 anni guida una squadra così blasonata come il Porto, gli devo fare i complimenti per forza".

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