Roma, 4 luglio 2024 – Ha atteso che la sua ex compagna uscisse dal lavoro e le ha sparato al petto con un fucile a canne mozze. Così è morta Manuela Petrangeli, fisioterapista di 50 anni, uccisa in strada poco prima delle 14 da Gianluca Molinaro, 53 anni, operatore sociosanitario. L’agguato è avvenuto in pieno giorno in zona Casetta Mattei, a Roma. La donna aveva appena finito il turno nella casa di cura Villa Sandra, dove lavorava e stava andando a prendere il suo bambino a casa dei nonni, quando è stata raggiunta dai colpi esplosi da una Smart, in via degli Orseolo (traversa di via Portuense), all’altezza del civico 36. Poco più tardi l’ex compagno, con precedenti per stalking, si è presentato in caserma dai carabinieri per costituirsi, consegnando l’arma.
L’agguato e la confessione ai carabinieri
Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno effettuato i rilievi e diramato una nota di ricerca per rintracciare l'uomo, ma poco dopo Molinaro, si è costituito in una vicina caserma dei carabinieri. A convincerlo sarebbe stata la precedente compagna, madre della sua prima figlia, a cui avrebbe telefonato subito dopo aver premuto il grilletto. Ai militari ha confessato di aver ucciso Manuela e ha consegnato il fucile. L'uomo è stato sottoposto a fermo. Gli investigatori ascolteranno nelle prossime ore parenti, amici e conoscenti per far luce sull'accaduto. Dai primi accertamenti, sembra ci fossero dei dissidi ma non risultano denunce presentate dalla vittima nei confronti dell’uomo, una scelta forse presa per tutelare il figlio di 9 anni. A quanto ricostruito, i due si erano lasciati da 3 anni ma nessuno sapeva di tensioni fra lei e l’ex. Nel giorno in cui 5 attiviste lanciano vernice rossa contro la violenza sulle donne davanti alla sede Rai, si registra l’ennesimo femminicidio.
L’amica: “Manuela viveva per il figlio”
“Manuela è stata centrata con un colpo al petto”, hanno riferito le colleghe della Petrangeli. Una di loro, che era con lei al momento dell’omicidio, l’ha soccorsa. “Aveva le mani insanguinate”, raccontano le amiche. Il 118 ha tentato di rianimare la donna, invano. "Non c'erano avvisaglie, Manuela era una persona solare, una bravissima professionista e amava suo figlio, viveva per lui – spiega una fisioterapista di Villa Sandra – . Da quando si era lasciata con il papà del bambino non ha avuto altre relazioni che io sappia, si dedicava interamente al figlio. Dell’ex compagno e papà del bambino non parlava, era molto riservata ma non mi risulta che avesse paura di lui”.
Colleghe sotto choc
Tornando poi su quanto accaduto in strada, la collega precisa: “Non ho visto niente perché io parcheggio dentro, ma l'ho saputo subito. Manuela si trovava con altri terapisti” quando è stata raggiunta dai colpi di fucile. La notizia della morte della Petrangeli si è diffusa subito tra colleghe e conoscenti, sotto choc per l’accaduto.
Nessuna denuncia
Secondo quanto si apprende, non risulterebbero denunce della vittima nei confronti dell’ex precedenti all'omicidio. La donna, infatti, avrebbe evitato un passaggio con le forze dell'ordine per tutelare il figlio. Sul caso indagano i magistrati del pool antiviolenza, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Sul posto per il sopralluogo il pm Antontella Pandolfi. Sul corpo della vittima sarà disposta l’autopsia.