Roma, 13 maggio 2023 - L'accoglienza di Roma al presidente Zelensky nella Capitale è stato segnato dalla pioggia e, sicuramente, anche dallo spiegamento di forze di sicurezza che hanno blindato la Capitale e il tragitto compiuto dal presidente dell'Ucraina dall'aeroporto di Ciampino al suo albergo, quindi al Quirinale per l'incontro Mattarella, a palazzo Chigi per il confronto con la premier Meloni e, infine, la visita a papa Francesco. Condizioni che di certo non hanno avvicinato i romani.
L'affetto della comunità ucraina a Roma
Particolari dimostrazioni di affetto sono venute dalla comunità ucraina e dai profughi giunti in Italia oltre un anno fa, dopo l'invasione da parte dei Russi e la guerra. Schierati lungo il percorso hanno salutato il loro presidente e si sono occupati della raccolta di beni e fondi per la popolazione rimasta in patria. "Ucraina, Ucraina. Vittoria". Così la comunità ucraina ha salutato il passaggio del corteo di auto al seguito del presidente Zelensky a Piazza Barberini. Le auto sono passate dirette al Quirinale mentre una folta delegazione di ucraini residenti a Roma scandivano "Benvenuto". "Speravamo di poterlo incontrare ma capiamo che per motivi di sicurezza non ha potuto. Lui sa che noi siamo qui e siamo con lui", dice Oles Horodetskyy, presidente dell'associazione cristiana degli ucraini in Italia.
Zelensky non sei il benvenuto
Non è mancata tuttavia qualche contestazione. 'Zelensky non sei il benvenuto' recita lo striscione esposto oggi al Colosseo dai militanti del Fronte della Gioventù Comunista (Fgc) in occasione della visita ufficiale di Zelensky in Italia. "Zelensky è un presidente che ha messo il suo paese a disposizione dei piani imperialisti della Nato, degli Usa e della Ue - ha dichiarato Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fgc - L'invasione russa è inaccettabile, lo diciamo senza mezzi termini. Ma la guerra in Ucraina è una guerra imperialista da entrambe le parti e viene pagata proprio dai popoli coinvolti. Il governo ucraino e quelli dei paesi Nato sono corresponsabili dell'ondata di morte e sofferenza che si è abbattuta sull'Ucraina. Zelensky viene dipinto come un paladino della libertà, mentre è a capo di un governo ultra-nazionalista che ha messo al bando 14 partiti politici e trasformato milizie neofasciste in forze armate regolari. In questo contesto, giudichiamo scellerata la politica del Governo italiano, che continua a inviare armi in Ucraina, rendendo il nostro paese compartecipe di una guerra tra potenze che continua a ridurre l'Ucraina in un cumulo di macerie. Il coinvolgimento italiano deve cessare il prima possibile. Nessuna base sia messa a disposizione, nessun soldato, non un'arma sia inviata ancora per questa guerra".
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