Roma, 14 dicembre 2023 – Accusa di falso per il chirurgo di Papa Francesco. Il medico Sergio Alfieri è finito nel registro degli indagati della Procura di Roma con l'accusa di falso in atto pubblico: avrebbe firmato il registro degli interventi operatori ma in molti casi non era lui a operare quei pazienti. Il tutto al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, l'ospedale dove più volte sono stati ricoverati i pontefici. Lo riporta oggi il quotidiano La Stampa.
L’inchiesta
All'origine dell'inchiesta, secondo il quotidiano torinese, ci sarebbe un esposto del 9 febbraio scorso consegnato ai vertici investigativi del Nas che dà voce ai malumori in sala di attesa: Alfieri firma le operazioni di più pazienti negli stessi orari. Sulla scorta di quelle indicazioni, il Nas ha acquisito dalla direzione sanitaria decine di cartelle cliniche e altrettanti faldoni sia cartacei sia digitali. Tutta la ricostruzione parte da luglio 2022 e l'ipotesi su cui si indaga è quella di un collaudato sistema che grazie all'alternanza delle firme nel registro operatorio permettesse al chirurgo di fare più interventi in regime privato. A quanto riporta La Stampa sarebbero state scoperte date in cui Alfieri risultava in sala operatoria ma in realtà era presente a convegni e riunioni interne del policlinico Gemelli.
Alfieri: “Sono molto sereno”
"Sono molto sereno”. È l'unico commento del professor Sergio Alfieri, chirurgo del policlinico Agostino Gemelli, e nello staff medico di Papa Francesco, sentito dall’agenzia Ansa dopo la pubblicazione della notizia di una indagine a suo carico. Il professore non ha voluto dire di più e non è entrato nel merito dei contenuti dell'articolo di prima pagina. Anche alla domanda se si senta sotto attacco, ha reagito con un secco no comment.
L’avvocato difensore: “Mai ricevuto avviso della Procura”
"Il professor Alfieri è certo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole. Non conosciamo nulla del merito della vicenda se non quanto appreso da notizie di stampa. E non abbiamo mai ricevuto alcuna contestazione o avviso dalla Procura''. Così all'agenzia Adnkronos il professor Carlo Bonzano che assiste Sergio Alfieri. ''Quando saremo messi in condizione di conoscere gli addebiti ipotizzati e gli elementi su cui si assume essi poggino, come sempre, avremo un atteggiamento di piena lealtà collaborativa con l'autorità giudiziaria al fine di chiarire quanto prima ogni profilo,'', sottolinea l’avvocato penalista.
Se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn clicca qui