Mercoledì 13 Novembre 2024

Roma, Casa delle donne Lucha y Siesta, slitta processo per occupazione abusiva

La senatrice Ilaria Cucchi: "Fallimento delle istituzioni che non solo abbandonano le vittime e gli ultimi, ma anche chi si sostituisce alla loro assenza"

Roma, 10 gennaio 2023 - Il processo, con l'accusa di occupazione abusiva, a carico dell'associazione Casa delle donne 'Lucha y Siesta', è stato spostato al 26 aprile. L'associazione è nota a Roma per aver accolto dal 2008, in un immobile abbandonato dalla partecipata capitolina Atac nel quartiere Tuscolano, centinaia di donne e bambini vittime di violenza. Presenti al presidio davanti al Tribunale di Roma, questa mattina, tra le volontarie, la senatrice Ilaria Cucchi, vicepresidente della commissione Giustizia, la consigliera capitolina di Sce Michela Cicculli, presidente della commissione capitolina Pari opportunità, tra le animatrici di LuchaySiesta, e la responsabile dell'ufficio capitolino Diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia.  "L'udienza è stata rinviata al 26 aprile per un problema tecnico - ha spiegato l'avvocata dell'associazione Federica Brancaccio, in un presidio convocato a piazzale Clodio, di fronte al Tribunale di Roma, insieme a decine di realtà femministe e associative -, ma sono certa che riusciremo a dimostrare che la presidente e tutte le volontarie dell'associazione si sono sempre battute al fine di dare assistenza e sostegno a quelle donne che in una città grande come Roma non avevano un posto dove rifugiarsi. Il lavoro volontario delle donne di Lucha non è stato di occupare un immobile sottraendolo al patrimonio dell'Atac, ma di usare un bene abbandonato per il bene della città".  

La cronistoria

L'immobile era stato messo all'asta nell'ambito del concordato fallimentare avviato per Atac dalla Giunta Raggi, condannando la realtà allo sgombero, ma la Regione Lazio il 5 agosto 2021 ha concorso alla gara aggiudicandoselo, per proteggere l'esperienza. La procedura del suo affidamento alle volontarie si è incagliato nelle more della fine dell'amministrazione Zingaretti, mentre un procedimento contro l'associazione mosso da Atac per la sua occupazione è andato avanti fino alla prima udienza celebratasi oggi. Tra le volontarie e i volontari presenti al presidio, la senatrice Ilaria Cucchi, la consigliera capitolina di Sce Michela Cicculli, e la responsabile dell'ufficio capitolino Diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia. 

Ilaria Cucchi: "Qui per fallimento delle istituzioni"

"Rivolgo un appello alla Regione Lazio - ha dichiarato la senatrice Cucchi - perché metta in essere tutte quelle procedure che mettano in sicurezza questa preziosa realtà e le donne che accoglie. Se siamo qui è solo il frutto del fallimento delle istituzioni, che non solo spesso abbandonano le vittime e gli ultimi, ma quando esistono realtà importanti che si sostituiscono alla loro assenza, vengono dalle istituzioni stesse abbandonate". "Vediamo la violenza delle istituzioni per quello che è - sottolinea  Michela Cicculli - invisibilizzazione e attacco ai processi democratici che dal basso muovono il cambiamento". 

"A Roma unn decimo dei centri antiviolenza previsti"

Le realtà femministe cittadine intervenute al presidio hanno ricordato, come Oria Gargabo di Befree, "che Lucha è preziosa perché a Roma c'è un decimo dei posti d'accoglienza che sarebbe necessario garantire alle donne vittime di violenza secondo l'Unione Europea". E che, come ha aggiunto Maura Cossutta della Casa internazionale delle donne di Roma, "abbiamo lottato insieme e ottenuto dallo Stato il riconoscimento del comodato gratuito per le case delle donne proprio contro quella logica ragionieristica che calcola i danni economici senza tener conto di quelli sociali. Che si applichi presto anche a LuchaySiesta". 

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