Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Calcio, ultras della Roma aggrediti dopo la partita vinta con l'Empoli: 2 feriti

L'assalto con delle mazze fuori dall'Olimpico rivendicato dai serbi della Stella Rossa 'gemellati' con i partenopei. Si pensa ad una ritorsione per il raid in A1 dopo Roma-Napoli

Calcio, scontri dopo Roma Empoli: ultras giallorossi aggrediti da Stella Rossa Belgrado

Roma, 5 febbraio 2023 - Due tifosi romanisti, di 47 e 31 anni sono rimasti feriti e sono stati trasportati all'ospedale San Carlo, dopo un raid avvenuto in strada nella Capitale ieri sera al termine della partita Roma-Empoli (vinta dai romanisti per 2 a 0), nei pressi dello stadio Olimpico. Intorno alle 20.30 in piazza Mancini un nutrito gruppo di persone, interamente vestite di nero, secondo le testimonianze tifosi serbi della Stella Rossa di Belgrado, ha attaccato gli ultras giallorossi del gruppo Fedayn sottraendogli gli striscioni. Gli aggressori sarebbero sbucati dalla aiuole armati di mazze e bastoni e, dopo aver aggredito il gruppo, di cui facevano parte anche alcune ragazze, si sarebbero dileguati. Un ferito ha riportato un taglio alla testa, l'altro un ematoma celebrale ma al momento del soccorso, a quanto si apprende, era cosciente. Gli aggressori si sono poi dileguati. Non si esclude che l'agguato sia legato agli scontri tra giallorossi e napoletani avvenuti l'8 gennaio scorso sulla A1 all'autogrill Badia al Pino. Infatti gli ultras partenopei, che ieri sera non risultavano presenti, sono gemellati da anni con i supporter della Stella rossa di Belgrado, che invece ieri sera erano a Roma. Sul caso indaga la polizia di Stato.  Ultras, striscioni Fedayn bruciati: controlli intensificati all'Olimpico per Roma-Verona

La rivendicazione su Twitter

"La Stella Rossa ieri sera ha attaccato gli ultras della Roma e ha preso le bandiere del gruppo Fedayn. 30-40 supporter della Stella Rossa di Belgrado hanno attaccato 50-60 romanisti. Per due o tre volte i romanisti hanno corso e sono stati rimontati e accerchiati, abbiamo raggiunto i Fedayn e preso tanti striscioni". È quanto scrivono gli ultras della Stella Rossa di Belgrado su Twitter, postando anche un video del raid avvenuto ieri nei pressi dello stadio Olimpico, nella Capitale.

Gemellaggio nato in Champions League

Risale al novembre 2018, quando entrambe le squadre giocavano nello stesso girone di Champions League, il gemellaggio tra gli ultras del Napoli e quelli della Stella Rossa di Belgrado. In occasione del match giocato nel capoluogo campano, gli ultras serbi furono ospiti di quelli partenopei in curva B. Negli anni seguenti le due formazioni non si sono più incontrate ma il gemellaggio è comunque rimasto attivo. 

Agguato premeditato

Sarebbe stato un agguato premeditato quello organizzato dai tifosi della Stella Rossa di Belgrado contro un gruppo di tifosi romanisti dei Fedayn. Sui social iniziano a spuntare audio e video che documentano quanto accaduto ieri sera dopo la partita con l'Empoli nei pressi di piazza Mancini. I tifosi serbi sarebbero riusciti a prendere la bandiera dei romanisti che poi hanno inseguito i rivali. Un video in particolare, girato dalla finestra di uno dei palazzi su piazza Mancini, mostra i tifosi della Stella Rossa, vestiti di nero e con manganelli in mano, mentre fuggono. Poco distante si vedono i romanisti che si radunano e vanno a cercare i rivali. 'Daje regà, ammazziamoli'' si sente.  

Tifosi Inter: "Atti indegni"

Sull'episodio sono scesi in campo anche i tifosi interisti, con la Curva Nord Milano che ha diramato un comunicato, nel quale si parla di ''atti indegni'', ''un agguato compiuto da molti a danno di pochi, giocando sull'imprevedibilità assoluta di un gesto in assenza di uno scontro diretto. Ci sembra doveroso condannare questa deriva dei comportamenti ultras senza senso e che può pericolosamente spostare gli equilibri delle dinamiche legate alla rivalità, in un campo che non ci appartiene con regole prive di valori come Onore e Lealtà. Ci auguriamo che questo precedente non stimoli emulazioni che, lo ripetiamo, col mondo ultras nel quale siamo cresciuti non ha niente a che fare'', conclude la nota. 

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