Mercoledì 2 Ottobre 2024

Autopsia di Manuela Petrangeli, uccisa da uno spietato colpo di fucile al cuore

L’esame ha rilevato che verso la donna sono stati esplosi due colpi a distanza ravvicinata, uno le è stato fatale. In carcere l’ex compagno che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Molinaro resterà in carcere

Roma, 6 luglio 2024 – E' stata raggiunta da due colpi, esplosi a distanza ravvicinata, circa un metro, Manuela Petrangeli, la fisioterapista 51enne uccisa giovedì scorso a Roma.

Il luogo dove è stata uccisa Manuela Petrangeli
Il luogo dove è stata uccisa Manuela Petrangeli

Sono questi, a quanto si apprende, i primi risultati dell'autopsia eseguita questa mattina presso l'istituto di medicina legale di Tor Vergata.

Uno dei colpi esplosi con il fucile a canne mozze l'ha colpita a un braccio mentre un altro, fatale, al cuore uccidendola sul colpo.

In carcere con l'accusa di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi c'è il suo ex compagno Gianluca Molinaro che dopo il femminicidio si è costituito in una caserma dei carabinieri. Questa mattina davanti al gip nell'udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Le accuse contestate dai pm del pool antiviolenza, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, all'uomo, difeso dall'avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, sono di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi.

Molinaro, con precedenti, dopo l'omicidio si era costituito presso una caserma dei carabinieri consegnando il fucile a canne mozze con cui aveva compiuto il femminicidio. ''Non è in grado in questo momento di fornire la sua versione e ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere'', ha detto l'avvocato Ilaria Rapali dello studio Moiraghi lasciando il carcere dove era in programma l'atto istruttorio.

Molinaro resterà comunque in carcere. “Pericolo di reiterazione dei reati”. Così il gip di Roma nell'ordinanza con cui ha confermato la misura cautelare in carcere per Gianluca Molinaro. Il giudice, al termine dell'interrogatorio di convalida in cui l'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha ribadito la detenzione in carcere per l'uomo che è accusato di omicidio volontario aggravato e detenzione abusiva di armi.