Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

Anno giudiziario: preoccupano mafia, baby gang, ultras. Violenza su donne: 26% dei reati

Alla Corte d'Appello di Roma il 20% delle pendenze italiane. In aumento incidenti mortali sul lavoro, occupazioni abusive, furti in appartamento

Giuseppe Meliadò presidente della Corte di appello di Roma

Giuseppe Meliadò presidente della Corte di appello di Roma

Roma, 28 gennaio 2023 - Gli stanziamenti «milionari previsti per la realizzazione degli obiettivi del Pnrr» e «le ingenti risorse che affluiranno a Roma in vista del Giubileo rendono concreto il pericolo di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata: una macchina burocratica lenta e farraginosa è il principale terreno di coltura di tali pericoli, un virtuoso equilibrio fra celerità, trasparenza nell'affidamento delle risorse ed effettività dei controlli, specie preventivi ne è il principale antidoto». È quanto afferma il presidente della Corte d'Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. 

Corte di Appello di Roma: 20% delle pendenze italiane

«Le pendenze della Corte di appello di Roma (pari a circa 40.000 processi civili e del lavoro e a 50.000 processi penali) costituiscono da sole circa il 20% delle complessive pendenze civili e penali a livello nazionale e trasformano il problema del numero dei processi della corte capitolina in una questione giudiziaria nazionale" - ha rimarcato Meladiò nel suo intervento. 

Riforma Cartabia: effetti paralizzanti

«Non aiutano nel recupero dei tempi e dell'arretrato della giustizia penale i più recenti interventi normativi, ed in particolare il regime dell'improcedibilità (con la conseguente necessaria definizione entro il biennio dei processi che riguardano tutti i reati commessi dal primo gennaio 2020) introdotto dalla Riforma Cartabia (legge 27 settembre 2021, n.134), che desta gravi preoccupazioni nella Corte di appello di Roma; preoccupazioni che si accentuano con il passare del tempo e con la progressiva concreta attuazione della riforma» - ha affermato il presidente della Corte d'Appello di Roma all'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Sta continuamente aumentando il flusso dei processi con priorità di trattazione, sol perché relativi a reati commessi dal primo gennaio 2020, e diminuisce, in parallelo, la possibilità di definire i procedimenti per reati commessi in tempi ben più datati, ed anche se più gravi per la natura delle imputazioni e per l'allarme sociale che producono - aggiunge Meliadò -. In una realtà quale quella di Roma, ciò potrebbero prevenirsi solo ove si potesse eliminare in tempi ravvicinati, grazie a un aumento straordinario dell'organico della Corte, l'arretrato nel tempo sedimentatosi, facendo decollare la riforma con minime giacenze. Diversamente, nell'arco di pochi anni, la riforma rischia di produrre effetti sicuramente paralizzanti per la giurisdizione penale». 

Roma e Lazio: in aumento processi contro i clan

Nel distretto di Roma e Lazio sono in aumento i processi per i reati associati e di criminalità organizzata. È quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d'Appello della Capitale, Giuseppe Meliadò. «Quanto allo stato della giustizia penale il numero dei processi con oltre trenta imputati celebrati nell'anno decorso (sono 32 solo presso il Tribunale di Roma e 45 complessivamente nel distretto) conferma il peso crescente assunto nel distretto dai reati associativi e di criminalità organizzata», afferma Meliadò. Anno giudiziario Napoli, 6 omicidi in meno ma aumenta insicurezza con rapine e furti

Violenza sulle donne: il 26% di tutte le imputazioni

«Tanto in primo che in secondo grado continua, per il resto, a registrarsi un costante aumento dei flussi dei reati contro la persona, in particolare dei reati contro le donne, che costituiscono nel Tribunale di Roma il 26% delle imputazioni complessivamente pervenute a giudizio". 

Crescono estorsioni e occupazioni abusive

Un aumento e un aggravamento delle rapine e dei furti in appartamento e una allarmante diffusione dei reati predatori, in particolare, ai danni di anziani all'interno delle abitazioni private; tra le condotte di maggiore allarme sociale si evidenziano anche le estorsioni, così come, per le ripercussioni ambientali, il fenomeno delle occupazioni abusive». 

Sempre più baby gang e ultras

«La Procura della Repubblica di Roma evidenzia un aggravamento delle rapine e dei furti in appartamento all'interno del circondario di Roma e la non più episodica presenza sul territorio di soggetti e gruppi che pongono in essere condotte violente nel corso di eventi sportivi e manifestazioni di piazza». Lo afferma nella sua relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario, il procuratore generale di Roma facente funzioni, Salvatore Vitello. Il pg definisce inoltre in «allarmante diffusione», particolarmente «nel circondario di Roma ed in quello di Velletri» le «azioni criminali commesse con modalità fraudolente e minacciose nei confronti di persone anziane».  "Un particolare riferimento merita la segnalazione del Procuratore della Repubblica per i minorenni sui reati commessi dalle "baby gang" - aggiunge il Procuratore generale - in ordine ai quali ha precisato che trattasi di situazioni emergenziali numericamente contenute, legate a particolari territori, a fatti i cronaca talvolta enfatizzati che richiedono, invece, una analisi realistica dei diversi contesti e dei reati commessi, che spaziano dalla rissa aggravata e lesioni, alle violenze private, atti persecutori, danneggiamenti, furti o rapine».

Lavoro: incremento decessi e infortuni

Vitello afferma che sono stabili i reati relativi «alle violenze di genere e in danno di persone vulnerabili» mentre si registra «un incremento dei decessi e delle lesioni da infortuni sul lavoro», anche per «la notevole ripresa dell'attività nei cantieri edili a seguito della cessazione delle limitazioni imposte dalla pandemia e per i numerosi incentivi statali nel settore». 

Ucraina: leva penale contro i crimini di guerra

«Deve essere dato atto dei lavori della Commissione ministeriale incaricata della redazione di un progetto di codice relativo ai crimini internazionali (genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità), istituita dal Ministro della giustizia con decreto ministeriale 22 marzo 2022. Il progetto del codice elaborato dalla Commissione, una volta approvato e divenuto esecutivo, consentirà di disporre della leva penale per sanzionare, anche nel nostro Paese, gli orrendi crimini commessi nei conflitti tra i quali quello in atto in Ucraina» - ha concluso Vitello.  Selfie con estorsione al Colosseo: tre "centurioni" arrestati