Sabato 27 Luglio 2024

Andrea Purgatori, funerali gremiti nella Chiesa degli Artisti di Roma. Saviano: “Ci ha insegnato a scegliere la verità”

Dai personaggi dello spettacolo ai colleghi giornalisti, piazza del Popolo gremita per l’ultimo saluto al 70enne. La bara portata a spalla da un picchetto dei vigili, tra le corone quella dei familiari della vittime di Ustica. Ecco chi c’era e cosa hanno detto

Roma, 28 luglio 2023 – Un lungo applauso ha salutato il feretro del giornalista Andrea Purgatori, dopo i funerali nella Chiesa degli artisti di Roma. La bara è stata portata a spalla da un picchetto dei vigili del fuoco, presenti molti vip e personalità del mondo dle giornalismo, dello spettacolo e della società civile. Tanti i lettori e i telespettatori che hanno voluto rendere omaggio all’autore di inchieste scottanti.

Tra i tanti messaggi di saluto, il più commosso quello di Laura Boldrini: “Siamo rimasti sconcertati, non sapevo della malattia”. Voce rotta dal dolore per Mogol: “Era un amico”. Andrea Rutelli: “Era inesauribile, in battaglia quotidiana per la verità”. Non ha voluto mancare nemmeno Pietro Orlandi, il fratello di Manuela sulla cui scomparsa Purgatori ha lavorato molto: “Mi appoggiavo molto a lui, mi mancherà”. 

Sulla morte del 70enne, apprezzato scrittore e sceneggiatore, ci sono ancora molti dubbi: la famiglia ha fatto aprire un’inchiesta per accertare se ci siano state negligenze da parte dei medici. Purgatori è morto in ospedale lo scorso 19 luglio, tre mesi dopo aver scoperto di essere ammalato di tumore. La prima autopsia ha rilevato un problema cardiopolmonare come causa della morte, ma un secondo esame di approfondimento sarà eseguito il 6 settembre.

Simona Izzo: "Diceva che bisogna lasciare un segno e lo ha fatto”

"Non siamo riusciti a fare progetti insieme, ma abbiamo fatto le riunioni più belle della nostra vita, perché lui sapeva vivere oltre che scrivere, parlavamo dei figli, dell'amore: era un uomo molto sensibile. Diceva che 'bisogna lasciare un segno' e io credo abbia lasciato un tracciato di come si debba essere un giornalista, un uomo, uno scrittore, un autore", ha detto una commossa Simona Izzo nel ricordare il giornalista scomparso. "Andare in onda è stata una sua forza, era un grande comunicatore, abbiamo scritto insieme una storia su Calipari che non siamo riusciti però a realizzare. Noi autori siamo abituati a non realizzare fino in fondo molte cose che facciamo con amore, poi magari altre fatte con meno amore le realizziamo, non si capisce, ma non possiamo scegliere. Quando vai al funerale di uno della tua età capisci che non è giusto". 

Cairo: “La sua eredità: fermarsi davanti a verità apparenti”

Una grande folla si è radunata in Piazza del Popolo per l'ultimo saluto al giornalista Andrea Purgatori, morto morto il 19 luglio per un problema cardiopolmonare, secondo quanto evidenziato dall'autopsia. Il feretro, portato a spalla dai Vigili del fuoco, è stato accompagnano lungo la navata della Chiesa degli Artisti dai figli Victoria, Ludovico e l’attore Edoardo, conosciuto anche come Edoardo Hendrik – e dalla compagna Errica Dall'Ara. Presente in chiesa anche l’ex moglie Nicole Schmitz, una storica dell’arte tedesca dalla quale ha avuto i tre figli.

"Un amico, un grande giornalista e sceneggiatore. Con lui, quando si andava a cena o ci si vedeva era tutto un racconto, riusciva a far diventare delle favole anche delle cose purtroppo molto tragiche. Era un amico, una persona bella e disponibile, una grande perdita". Così Urbano Cairo ha ricordato il giornalista Andrea Purgatori, arrivando ai suoi funerali a Roma. "Credo che la sua più grande eredità – ha aggiunto l’editore – sia l'aver insegnato a tanti giornalisti come sia importante non fermarsi davanti a delle apparenti verità, fare giornalismo d'inchiesta con grande attenzione alle fonti, molto documentato, non cercare scorciatoie ma andare avanti dritti in una ricerca continua di grande approfondimento e verifica delle fonti, di non accettazione di quelle che sembrano verità immediate".

Gramellini: “Serie A del giornalismo"

"Un maestro di giornalismo e di vita, una persona che sapeva sorridere. Immagino che oggi ci stia guardando tutti con il suo sguardo sornione e starà ridendo di tutto quello che possiamo dire, quindi non dico niente perché qualunque cosa lo farebbe sorridere", ha commentato il giornalista Massimo Gramellini. "Non ero un suo amico intimo, eravamo due generazioni diverse, l'ho conosciuto quando ero ragazzino e lui era già un maestro, uno che a 30 anni aveva fatto lo scoop più importante, capite bene che stiamo parlando della serie A, della Champions, un grandissimo".

Giornalisti e vip: ecco chi c’è 

I funerali sono iniziati alle 10 in piazza del Popolo, con una cerimonia alla Basilica Santa Maria in Montesanto di Roma. La famosa Chiesa degli artisti, dove sono stati celebrati i funerali delle personalità più importanti, accoglierà centinaia di persone attese alle esequie del 70enne, per le conseguenze di un tumore ai polmoni. Moltissimi i giornalisti presenti: dal direttore del Tg La 7, Enrico Mentana, a quello del Messaggero, Massimo Martinelli. Ci sono anche l'editore Urbano Cairo e diversi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, come Mogol e Vanzina, e cittadini comuni che vogliono rendere omaggio a un giornalista che ha svelato verità nascoste su casi importanti come quelle relative alla strage di Ustica e la vicenda di Emanuela Orlandi. Al giornalista era stato diagnosticato un tumore ai polmoni soltanto tre mesi fa.

Tra i protagonisti del giornalismo, dello spettacolo e della società civile sono arrivati anche Andrea Salerno, Roberto Saviano, Laura Boldrini, Diego Bianchi, Massimo Gramellini, il magistrato Nino Di Matteo e Massimo Giletti, Luca Telese, Francesco Pannofino. “Andrea ci ha insegnato che fare il giornalista significa saper scegliere da che parte stare, scegliere la verità con passione, rigore e senza paura”, ha detto il collega Roberto Saviano.

L’omelia: “È un arrivederci”

"Siamo qui per l'ultimo saluto ad Andrea, manifestando il nostro affetto e la nostra e stima. Oggi gli diciamo addio perché lo affidiamo a Dio, e sappiamo che è un arrivederci, perché noi lo ritroveremo quando torneremo alla casa del Padre". Queste le parole del sacerdote con cui sono iniziati i funerali di Andrea Purgatori nella chiesa degli artisti a Piazza del Popolo. Sul feretro una distesa di rose rosse della famiglia e di rose bianche donate dai nipoti. Di lato, una grande foto del giornalista romano, sorridente con il sigaro in bocca. Fra le corone, quella di Roma Capitale, della Siae e dell'Associazione dei familiari della vittime di Ustica.

L’autopsia: cosa c’è da chiarire 

Intanto ieri è terminata l’autopsia chiesta dalla famiglia per accertare le cause del decesso e determinare se sia stato curato in modo appropriato dai medici del Policlinico Umberto I di Roma, dove è deceduto. Bisognerà però attendere ancora per avere un quadro certo di quanto accaduto: ulteriori approfondimenti verranno eseguiti in un’ulteriore esame che si terrà il prossimo 6 settembre.

Sono passate centinaia di persone alla camera ardente allestita ieri in Campidoglio, in tanti hanno voluto rendere omaggio al giornalista che è stato anche saggista e sceneggiatore, premiato con il Nastro d’Argento (1991) e con il Globo d’Oro come miglior sceneggiatura della fiction ‘Il giudice ragazzino’ (1994). C’erano colleghi e amici, protagonisti del mondo della politica e dello spettacolo, ma anche tanti lettori delle sue inchieste i telespettatori dei suoi programmi tv. Tra i suoi reportage più noti, il grande lavoro di scavo e ricostruzione della strage di Ustica