Roma, 7 novembre 2022 - ''Nella drammaticità del fatto, per un omicidio avvenuto per futili motivi, rimane la soddisfazione che il giudice abbia aderito alla richiesta della Procura e della parte civile", così dopo la sentenza l'avvocato Gaetano Scalise, legale di parte civile insieme al collega Stefano Gabbrielli. "È una storia molto tragica, perché non si può morire per due schiamazzi dopo un pestaggio così violento'' ha aggiunto il legale.
Tre anni in coma
Il gup di Roma ha condannato a 14 anni ciascuno nel processo con rito abbreviato i quattro imputati responsabili del pestaggio avvenuto il 26 giugno del 2011 al rione Monti contro il musicista Alberto Bonanni, morto nel 2014 dopo 3 anni di coma. Si tratta di Carmine D'Alise, Christian Perozzi, Massimiliano Di Perna e Gaetano Brian Bottigliero, accusati di omicidio volontario. Il giudice ha accolto la richiesta del pm Silvia Sereni.
L'accusa di omicidio volontario dopo la morte di Bonanni
Per i quattro, già condannati in via definitiva per tentato omicidio, dopo la morte di Bonanni la Procura di Roma ha riqualificato il fatto contestando l'accusa di omicidio volontario. I fatti erano avvenuti nella notte del 26 giugno del 2011, mentre Bonanni si trovava nella movida del quartiere Monti con alcuni suoi amici quando venne violentemente aggredito e pestato a calci e pugni, finendo in coma.