Roma, 8 gennaio 2024 – Era partita con le più buone intenzioni di riuscire a fare una commemorazione bipartisan di uno degli episodi più tragici degli anni di piombo a Roma, invece ieri la giornata dell'anniversario della strage di Acca Larentia è finita tra le polemiche e anche l'annuncio di denunce.
Tutto per l'iniziativa di alcuni militanti di destra che, come negli anni passati, hanno commemorato con saluti fascisti e il grido “presente” i tre militanti del Fronte della Gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 gennaio 1978 davanti alla sede del Msi di Roma. Nel tardo pomeriggio un corteo con un migliaio di persone ha raggiunto Acca Larentia dietro uno striscione nero con la scritta “presente, presente, presente”.
Sui fatti potrebbe essere aperto un fascicolo: al momento sul tavolo della Procura c’è un’informativa della Digos.
Le due cerimonie
Una cerimonia, quella con i saluti fascisti, avvenuta dopo e in un altro luogo rispetto a quella istituzionale a cui hanno partecipato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l'assessore alla Cultura Miguel Gotor per il Campidoglio che hanno deposto due corone di alloro, alla presenza tra gli altri del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. La vicinanza spazio-temporale dei due eventi, la prima, quella istituzionale, nel piazzale dove c'è la targa delle tre vittime e la seconda davanti alla ex sede del Msi, ha però innescato la polemica, con il Pd di Roma e Più Europa che hanno sollecitato il presidente Rocca e la premier Giorgia Meloni a prendere le distanze.
Schlein: “Presenteremo un’interrogazione al ministro”
Oggi anche gli esponenti parlamentari di centrosinistra sono intervenuti per stigmatizzare le iniziative dei gruppi neofascisti di ieri. La segretaria del Pd Elly Schlein annuncia dai suoi canali social che sarà presentata oggi stesso un’interrogazione: “Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924 – scrive Schlein -. Presenteremo un'interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione". Il leader di Azione, Carlo Calenda, scrive sui social: "Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea".
Rampelli: “FdI è lontana anni luce"
“FdI non c'entra nulla, noi non partecipiamo a quel tipo di manifestazione”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera ed esponente di FdI, Fabio Rampelli, a Tagadà, su La 7, commentando i saluti romani ad Acca Larentia. “Ne abbiamo fatte due alternative, perché non rinunciamo al ricordo di tre ragazzi barbaramente uccisi 46 anni fa, in buon ordine, senza esibizioni di nessun tipo. Chi non è in malafede può constatare la distanza fra questo nostro modo e quelle manifestazioni a cui non partecipiamo perché non le condividiamo, non è il nostro stile, non è la nostra filosofia, siamo lontani anni luce”.
Tajani: “Noi antifascisti, certi comportamenti vanno condannati”
"Noi siamo una forza che certamente non è fascista, siamo antifascisti. Chi ha avuto un comportamento del genere deve essere certamente condannato da parte di tutti, come devono essere condannate tutte le manifestazioni di sostegno a dittature. C'è una legge, è previsto che non si possa fare apologia di fascismo nel nostro Paese". Così in conferenza stampa il segretario di Fi, Antonio Tajani, in merito alla proposta delle opposizioni sullo scioglimento delle organizzazioni neofasciste dopo i saluti romani alla commemorazione della strage di Acca Larentia.
Il Movimento 5 Stelle presenterà esposto in Procura
Il vicepresidente della Camera Sergio Costa presenterà un esposto alla Procura di Roma rispetto ai "gravissimi fatti accaduti ieri a Acca Larentia per accertare eventuali reati commessi, tra cui apologia di fascismo, durante la commemorazione”. Lo apprende l'Ansa da fonti M5S.
La polemica
"Braccia tese e saluti romani alla commemorazione di Acca Larentia alla presenza del presidente della Regione Lazio Rocca e della vicepresidente Angelilli. Commemorare i morti è una cosa, dare copertura istituzionale ad adunate fasciste è altro”, ha scritto Emanuela Droghei, consigliera regionale e coordinatrice della segreteria Pd Roma. “Saluti romani alla presenza di cariche istituzionali della Regione e dello Stato, è una vergogna inaccettabile” per il segretario del Pd Enzo Foschi. “Chi, come Giorgia Meloni, da anni chiede che si faccia chiarezza sugli omicidi del 7 gennaio 1978, dovrebbe opporsi alla trasformazione del 7 gennaio in una manifestazione in cui un gruppo di esaltati strumentalizza quegli omicidi per la solita adunata estremista”, rincara Barbara Vecchietti della segreteria di +Europa.
Le denunce
In serata il presidente Rocca interviene duramente a spegnere le polemiche annunciando che Droghei "già campionessa di superficialità nel 2023, si aggiudica il primato di prima querelata nel 2024. Le sue accuse sulla commemorazione della strage di via Acca Larenzia sono false, surreali e diffamatorie. La cerimonia istituzionale a cui ho preso parte, e alla quale ha partecipato l'assessore di Roma Capitale Miguel Gotor, è stata estremamente composta e animata dalla sola intenzione di ricordare tre vittime degli Anni di Piombo. Nessun saluto romano davanti ad alcuna carica istituzionale, come lo stesso Gotor può confermare. Se ci fossero stati saluti romani non avrei esitato a stigmatizzarli e a prenderne le distanze. Accusare il sottoscritto di dare copertura istituzionale a adunanze fasciste è diffamatorio e la Droghei ne renderà conto in Tribunale”.
La commemorazione istituzionale
Durante la commemorazione di ieri Rocca ha sottolineato il dovere di ricordare questi ragazzi "morti per l'odio ideologico che ha avvelenato gli Anni di Piombo. Non sono morti di serie B, vanno rispettate tutte le vittime, di destra e di sinistra”. L'assessore capitolino Gotor ha spiegato di aver partecipato alla commemorazione “per ricordare oggi che la militanza politica non può mai giustificare la violenza e lo spargimento di sangue”. “La mia proposta di legge per una commissione sugli anni di piombo - ha detto Rampelli - serve proprio per fare chiarezza su tutte le vittime minori di quegli anni e per capire chi ha armato i giovani di quel tempo”.
Il corteo con il manifesto nero
Nel tardo pomeriggio di ieri c'è poi stato un corteo che ha raggiunto Acca Larentia, un migliaio i partecipanti, ad annunciare la manifestazione un manifesto nero con il titolo “presente, presente, presente” e in alto una piccola croce celtica bianca.
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