Roma, 27 novembre 2022 – Costretta a vivere di stenti, una ragazzina di 14 anni ridotta in schiavitù dai genitori a suon di botte e violenze verbali. Era costretta a chiedere l'elemosina davanti a un supermercato ed era perfino stata promessa in matrimonio a uno sconosciuto in cambio di denaro, nonostante il suo chiaro rifiuto. Un inferno durati per anni, fino a quando la 14enne non ce l'ha fatta più e il mese scorso si è presentata spontaneamente in Questura a Roma.
In lacrime ha raccontato l'inferno che ha subito per anni all'interno del proprio nucleo familiare. Per la ragazza non c'è stato altro da fare che denunciare i genitori, una coppia di origini bosniache: i due, con violenza fisica e verbale, l'avevano costretta a vivere di stenti, obbligandola a svolgere lavori domestici non certo adatti per una bambina della sua età, e forzata a chiedere l'elemosina.
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L’arresto dei genitori
Dopo la denuncia della ragazza, sono partite accurate indagini che hanno permesso agli agenti della polizia del Distretto San Basilio a eseguire un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della coppia – marito e moglie, rispettivamente di 41 e 36 anni – gravemente indiziati, in concorso tra loro, dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù e di lesioni personali gravi, con l'aggravante di aver commesso tali delitti nei confronti della figlia 14enne. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto per l'uomo la custodia cautelare in carcere, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari. La ragazza, subito dopo la denuncia, è stata immediatamente collocata in una struttura protetta dove tuttora si trova.