Martedì 5 Novembre 2024
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Piemonte, il “gusto singolare” che accende l’autunno tra vini e tartufo

La regione celebra la stagione più golosa dell’anno tra grandi eventi e l’eccellente cucina di trattorie e dei 46 stellati Michelin

Battuta al coltello - Crediti Ente Fiera del Tartufo Bianco d'Alba

Battuta al coltello - Crediti Ente Fiera del Tartufo Bianco d'Alba

Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio”, diceva Oscar Wilde: di fatto, la bandiera di quanti scelgono il Piemonte per la tavola e i vini. Una terra singolare per unicità ma plurale per varietà e sapori, dove i sentori di vigna, di bosco e di montagna-  tartufo in primis - trasformano un soggiorno in una celebrazione dei frutti della terra e dell’abilità di produttori e chef.

Stai ammirando un lago o visitando un borgo medievale? Stai godendo di un paesaggio collinare o ti stai incantando di fronte a un residenza barocca? Stai pedalando o marciando su un sentiero di montagna verso la cima? Prima o poi ti siederai al tavolo di una trattoria o di uno dei 46 ristoranti stellati Michelin del Piemonte, di un’enoteca o di un wine bar, di caffè storico cittadino o di un rifugio in quota; di sicuro visiterai una delle 18 mila aziende vinicole, un produttore, una delle centinaia di sagre. Dopo una sequenza infinita di antipasti, dal vitello tonnato ai peperoni con la bagna caoda, dalle acciughe rosse o verdi alla salsiccia di Bra, fino alla carne cruda di pregiata Razza Bovina Piemontese, magari battuta al coltello, non potrai resistere a un risotto (col riso coltivato nelle risaie più estese d’Europa, tra Vercelli, Novara e Biella) o un piatto di tajarin o di plìn resi indimenticabili da una grattata di Tartufo bianco d’Alba. E come rinunciare a un assaggio di brasato al Barolo, di fritto misto alla piemontese o del celebre bollito di sette tagli diversi di vitello più sette tagli "di supporto" e sette salse di accompagnamento? Tenete uno spazio ancora per i formaggi artigianali DOP Castelmagno e Toma, Robiola di Roccaverano Raschera, Murazzano, Ossolano e Gorgonzola - magari abbinato a uno degli ottimi mieli locali - e per i dolci: il bunét al cioccolato, la torta di nocciola IGP, lo zabaione, la piccola pasticceria, i gianduiotti. Per i vini, ovunque troverai personale preparato a consigliarti l’abbinamento giusto tra 17 DOCG e 42 DOC prodotti in oltre 43 mila ettari di vigneti, molti dei quali inclusi nei "Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero Monferrato", patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 2014. Bastino alcuni nomi: tra i rossi, Barolo e Barbaresco, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera, Ghemme, Gattinara e Brachetto d'Acqui; tra i bianchi, Roero Arneis, Gavi, Asti Spumante e Moscato d'Asti. Tesori in bottiglia da scoprire anche nel multisensoriale WIMU, il Museo del Vino di Barolo, tempio della storia dell'enologia piemontese. Da non dimenticare: il Piemonte è la storica sede dell'Università di Scienze Gastronomiche e di Slow Food, l'associazione internazionale nata a Bra , in provincia di Cuneo, nel 1986 per promuovere e tutelare il cibo “buono, pulito e giusto”.

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