Nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, apertesi il 5 settembre a Ravenna alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la sua visita alla tomba del Sommo Poeta dopo il recente restauro, la valorizzazione della cosiddetta Zona del Silenzio, quella appunto comprendente il sepolcro e l’area circostante, riveste un ruolo fondamentale. La tomba, progettata dall’architetto Camillo Morigia e costruita tra il 1780 e il 1782, è stata sottoposta nei mesi scorsi ad un importante restauro. L’intervento è stato affidato dal Comune di Ravenna ad Arte e Restauro, che si è occupata non solo dell’esterno del monumento - la copertura, gli elementi plastici e il tetto - ma anche dell’interno, attraverso un attento lavoro di pulitura e ripresa di marmi e stucchi. Per rimanere fedeli al progetto del Morigia, sono state realizzate una campionatura e un’analisi di laboratorio delle superfici esterne, al fine di restituire anche una visione più coerente ai rapporti plastici e volumetrici dell’architettura. Inoltre è possibile ammirare la nuova illuminazione della Zona del Silenzio, realizzata contemporaneamente ai lavori di ristrutturazione della tomba, curata e donata al Comune di Ravenna da Cpl Concordia, azienda che gestisce l’illuminazione pubblica della città. La Tomba di Dante, una volta restaurata e con la nuova illuminazione, è diventata il sipario del progetto “L’ora che volge il disio”, volto a rendere omaggio all’opera più famosa del Sommo Poeta. L’iniziativa dà la possibilità a chiunque - cittadini, personaggi noti, visitatori - di recitare un canto della Divina Commedia tutti i giorni all’ora del tramonto. Per candidarsi come lettrici e lettori di Dante basta chiamare il 328.4815973 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16) oppure inviare una mail a [email protected]. Le letture vengono trasmesse in streaming su www.vivadante.it e sulla pagina facebook Ravenna Cultura. Importanti elementi di valorizzazione della zona, cuore dell’identità dantesca di Ravenna, sono sicuramente il progetto di riallestimento del Museo dantesco, nei Chiostri francescani, pensato per dare unitarietà all’esposizione e alla fruizione dei contenuti, grazie alle più moderne tecniche museali e di linguaggi della contemporaneità, ma anche con una presenza significativa di reperti e oggetti museali di grande suggestione. E quello di Casa Dante, che sarà realizzata nella vicina Casa Farini, spazio polifunzionale, dinamico e modulare che comprenderà anche un deposito visitabile/laboratorio didattico (per i numerosi oggetti non esposti nel Museo). Fino al 5 settembre dell’anno prossimo sarà possibile ammirare, nello spazio espositivo dei Chiostri francescani (orari: aprile – ottobre dalle 10 alle 19 e novembre - marzo dalle 10 alle 18), l’opera “Dante in Esilio” di Annibale Gatti, prestata dalla Galleria degli Uffizi nell’ambito del progetto “Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna’ definito con un protocollo di intesa che, nell’ambito di una collaborazione pluriennale, prevede prestigiosi prestiti per la mostra “Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio”, in programma la prossima primavera, e un nucleo di opere ottocentesche dedicate alla figura del Poeta, da esporre a Ravenna in deposito a lungo periodo, come parte integrante del progetto Casa Dante. Inoltre ogni anno, in concomitanza con l’annuale cerimonia del dono dell’olio da parte della città di Firenze, gli Uffizi presteranno alla città di Ravenna un’opera a tema dantesco.
PubbliredazionaliLa Zona del Silenzio