Roma, 16 gennaio 2019 - Zingaretti davanti (48,9%), a un passo dalla maggioranza assoluta, Martina insegue (31,7%), terzo Giachetti (12,6%), ma alla lontana, indietro tutti gli altri, compreso Francesco Boccia (5,0%), con percentuali infinitesimali per i due ‘Carneadi’ Maria Saladino (1%) e Dario Corallo (0,7%).
Sono questi questi i primi dati che vengono fuori dalle votazioni nei circoli territoriali di base di cui si compone il Pd: riguardano solo 7mila iscritti (e votanti) su un totale di tesserati 2018 che si dovrebbe aggirare sui 390 mila iscritti. Si tratta, quindi, di dati molto parziali (solo oggi la commissione congressuale fornirà i primi dati ufficiali) e che arrivano solo da alcune regioni, dal Centro e dal Nord.
Le votazioni si sono aperte, nei circoli, il 7 gennaio e si può votare fino al 27 di questo mese, quando i dati saranno definitivi. Ma è solo alla Convenzione nazionale di tutti e cinque i candidati, prevista per il 3 febbraio, che si saprà chi accederà alla seconda fase. A questa accederanno, infatti, i tre candidati che abbiano ottenuto almeno il 5% dei voti o almeno il 15% in cinque regioni o province autonome.
Si tratta, dunque, in questa prima fase, di pesare il voto degli iscritti, e non il voto tra tutti gli elettori del Pd, le cosiddette primarie aperte, che si terranno il prossimo 3 marzo. In ogni caso, dati voti assoluti dei circoli finora pervenuti, si nota che la prima posizione di Zingaretti sembra salda, anche dove meno se lo aspettava. Ad esempio, in Emilia-Romagna, su 2200 votanti, in 1193 sono per Zingaretti, segue Martina con 753: pesa la decisione – informale – del governatore Bonaccini di appoggiare la corsa di ‘Zinga’. Inoltre, in Toscana, storica roccaforte renziana, Zingaretti è davanti con 763 voti contro i 610 di Martina, anche se il vero exploit è quello di Giachetti, che ottiene ben 243 voti, di cui 80 nella sola Rignano sull’Arno, feudo di papà Renzi. Infine, anche in Lombardia, dove Martina partiva molto forte, Zingaretti è davanti con 290 voti su 268, mentre qui l’exploit imprevisto lo registra Boccia con quasi 250 voti.
Troppo pochi, infine, i voti in Lazio (295) per dare un risultato significativo, ma comunque con Zingaretti davanti, che però gioca in casa, in Liguria (89 a 51 per Zinga) e in Campania (91 a 71) per trarne indicazioni significative. Boccia che, nei sondaggi tra tutti gli elettori è quotato ben più di Giachetti (16% contro il 6%, mentre Zingaretti sarebbe al 38,5% e Martina a ruota con il 33,3%) già denuncia i ‘pacchetti di voti’ dei ‘turborenziani’ al Sud. Un altro caso ha creato malumori ieri in casa dem: la cena organizzata a Roma dalla giornalista Annalisa Chirico, presidente dell’associazione 'Fino a prova contraria'. In un noto ristorante capitolino si sono ritrovati, oltre a magistrati, imprenditori e varie personalità, esponenti del Pd renziano (Boschi, Lotti, Carrai, che però ha smentito) e pezzi da novanta della Lega, a partire da Matteo Salvini. Il motivo (la giustizia giusta) è nobile, ma l’assenza di commensali pentastellati e le prove d’intesa tra Pd e Lega su vari temi hanno fatto indispettire molti dem, a partire da Martina.