Roma, 22 settembre 2020 - "Crediamo che vada aperta una fase nuova e all'insegna del fare e della concretezza". E' il giorno dopo il voto e, se già ieri, sulle note di Vasco Rossi "Eh già .. io sono ancora qua", Nicola Zingaretti esultava per il 3 a 3 raggiunto alle elezioni regionali, oggi guarda avanti. Il segretario Pd chiede "tre grandi cantieri da aprire": "un patto per le riforme", che comprenda anche la legge elettorale e il superamento del bicameralismo, una "nuova agenda di governo" a partire dai "decreti sicurezza" e "fare scelte" sul Recovery fund. Infine, ha aggiunto Zingaretti, "chiediamo che il ministro Speranza presenti un piano per la nuova sanità italiana, dobbiamo costruire la migliore sanità del mondo. Ci siamo vicini, si verifichi anche l'utilizzo dei canali di finanziamento che provengono dal Mes". Sul ricorso al fondo Salva Stati per fronteggiare le spese sanitarie, il premier Giuseppe Conte ha affermato: "Le risorse finanziarie sono un problema successivo. Prima bisogna elaborare un piano per rafforzare la sanità". E sul punto è il ministo della Salute Roberto Speranza a rassicurare: "Sono pronti i piani per la sanità da attuare grazie ai fondi Ue". A livello generale, ha concluso il leader Pd, "ora è il tempo di fare un salto in avanti".
Dopo i risultati di ieri, "il Pd torna primo partito - ha sottolineato Zingaretti - e il pilastro attorno al quale costruire grandi alleanze competitive". Non solo. "Sommate le percentuali - ha continuato -, le forze di maggioranza arrivano al 48,7%, il centrodestra è al 46,5%. Questo conferma che le forze che sostengono Conte unite rappresentano la maggioranza elettorale dove si è votato''. Sui "nostri alleati", invece, ha aggiunto, "devo rivendicare una cosa: ci sono state incomprensioni, ma con Italia Viva, M5s e Leu in questa campagna elettorale abbiamo lavorato benissimo, anche laddove non eravamo alleati. Non ho niente da aggiungere sulle valutazioni di ogni forza politica".
Nicola Zingaretti ha rilanciato anche il tema del rinnovamento del Pd. Uno dei "cantieri" da riaprire, ha spiegato, è "quello del partito: il suo rinnovamento, il suo radicamento. Non abbiamo mai mollato su questo. Ci siamo confermati come la più grande forza politica italiana, dove si è votato. Sicuramente (la più grande forza politica, ndr ) del centrosinistra". Dunque, "vogliamo aprire un percorso - ne discuteremo alla direzione e all'assemblea nazionale - per un grande rilancio di una sfida del rapporto con la società". Zingaretti intende "costruire insieme con un grande confronto con mondo cultura, della scienza, del lavoro, delle imprese una piattaforma politica, culturale programmatica dei democratici italiani". Una piattaforma da realizzare "in un grande rapporto con il paese". Il leader Pd vuole "un soggetto ad essere sempre più aperto e inclusivo. Il nostro sforzo culturale e di apertura è rivolto veramente a tutti".
Il Pd brinda solo. Sconfitto il patto con i 5 Stelle
Zingaretti ha poi ribadito un concetto espresso già molte volte: "Sosterremo questo governo fino a quando farà le cose. Per noi ora è importante non essere pigri, mantenere gli impegni, varare un piano per il lavoro fondato ulle risorse che abbiamo conquistato". Per quanto riguarda l'eventuale rimpasto, "la squadra che lo dovrà realizzare non è compito nostro, è una valutazione che spetta soprattutto al presidente del Consiglio, che per noi ha tutta la responsabilità e la libertà di fare queste scelte. Il tema è: lavoro, scuola, sanità... Non bisogna continuare a dirlo, bisogna cominciare a produrre". .
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