Roma, 19 febbraio 2018 - Respinta la richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini sul caso della nave Diciotti. Un voto tanto atteso, quanto ormai scontato. La Giunta per le immunità del Senato dice 'no' a maggioranza alla richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania: 15 i voti contrari e 6 a favore. E scoppia la bagarre a Sant'Ivo alla Sapienza. Cori dei senatori Pd contro il 5 Stelle Giarrusso: "Vergogna e onestà". Lui replica incrociando i polsi e mimando il gesto delle manette. "Mio padre e mia madre sono regolarmente a casa: altri sono ai domiciliari - dice ai cronisti sul posto -. E poi sono loro che parlano di onestà".
IL PUNTO - Un finale ampiamente prevedibile, quello del 'no' al processo per Salvini, a maggior ragione dopo l'esito delle consultazioni online del Movimento 5 Stelle che si è espresso ieri contro l'autorizzazione a procedere. L'organismo di Palazzo Madama ha approvato quindi la relazione redatta dal presidente della Giunta Maurizio Gasparri, che ha tenuto un breve intervento prima delle dichiarazioni di voto. La 'sentenza' è arrivata con un anticipo di tre giorni rispetto al termine del 22 febbraio fissato dal Regolamento del Senato.
Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega avevano da tempo annunciato che avrebbero respinto la richiesta dei magistrati siciliani che accusano il ministro dell'Interno di sequestro di persona aggravato. E così ha fatto anche il Movimento 5 stelle che, ottenuto il via libera degli iscritti alla piattaforma Rousseau, votando a favore dell'alleato di governo.
I NUMERI - Non ha partecipato alla consultazione la vice presidente Giulia D'Angelo (M5s) che stanotte ha dato alla luce una bimba. Contro il 'no' si sono quindi espressi i quattro rappresentanti del Partito democratico insieme a Pietro Grasso e a Gregorio De Falco (ex 5s) del Gruppo Misto. Sciolto all'ultimo minunto il dubbio su Mienhard Durnwalder delle Autonomie: anche lui ha votato a favore di Salvini.
M5S - Nonostante l'esito del voto online (il 59% ha detto 'no' al processo a Salvini, mentre il 41% era a favore), non mancano le tensioni all'interno del Movimento 5 Stelle. Diversi i senatori che hanno annunciato il loro voto 'contro' il vicepremier leghista. Oltre ad Elena Fattori, anche la ribelle Paola Nugnes, già altre volte non in linea con il Movimento.