Domenica 22 Dicembre 2024
ALESSANDRO DAMATO
Politica

Le elezioni in Abruzzo. L’uscente Marsilio: "Noi amici del governo. È un bel vantaggio"

Il governatore di centrodestra: il mio avversario vuole essere come De Luca "Il rifinanziamento della Roma-Pescara? L’opera fu boicottata da Conte"

Il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio, 56 anni

Roma, 3 marzo 2024 – “Il voto in Sardegna non influirà su quello in Abruzzo, così come sulla Sardegna non ha influito il voto abruzzese. I cittadini sceglieranno in base alle proposte che hanno davanti". Il governatore Marco Marsilio non vuole dare un significato nazionale al voto in regione. E non crede che lo avrà.

Lei è il presidente uscente e quindi ha tutto da perdere. Il suo avversario è molto fiducioso nella vittoria. Ma è vero che l’unica sarda che le fa paura è sua moglie Stefania Fois? "Assolutamente sì. E deve vedere quanto è dura quando si arrabbia! Ovviamente sto scherzando: anzi, in questo periodo lei mi sta aiutando molto nella campagna elettorale, sta macinando chilometri insieme a me nel minivan. Non posso chiedere di più a una moglie".

D’Amico dice che tutti gli indicatori economici dell’Abruzzo sono in peggioramento, persino l’indice demografico. Che cosa replica? "Beh, addossarmi il calo demografico che c’è dagli anni Cinquanta è davvero una mistificazione. Poi abbiamo il record degli occupati: 500mila. In cinque anni la regione ha guadagnato l’1% di Pil. Un professore dovrebbe essere più rispettoso della verità dei fatti".

Sempre il suo avversario dice che l’amichettismo tra lei e Meloni finora ha prodotto tagli sul Pnrr ai Comuni e sulle infrastrutture. "L’unico amichettismo che ha conosciuto l’Abruzzo è quello tra lui e Luciano D’Alfonso. Io e Giorgia Meloni siamo orgogliosamente amici da trent’anni. Se questo rode a qualcuno, peggio per lui. Per una regione piccola avere un rapporto privilegiato con il governo nazionale è un vantaggio. D’Amico vuole fare come De Luca? Diventare il randello contro il governo? Io preferisco un Abruzzo amico dell’esecutivo".

Durante l’emergenza Covid come sono stati i rapporti con il governo Conte? "Conte non ci diede un euro per l’emergenza, ci obbligò a spostare per il Covid i fondi europei e della coesione. Oggi dopo avermi costretto a farlo mi accusano di aver definanziato le opere. Fu persino sordo nel caso della Pilkinton, un’industria di parabrezza a San Salvo, che alla fine ho salvato io stanziando 4 milioni e mezzo di euro".

C’è stata qualche polemica sul finanziamento della Roma-Pescara. Repubblica ha scritto che la gran parte dei soldi arriveranno nel 2027. "Guardi, fra qualche settimana Rfi aprirà il cantiere: i soldi arriveranno quando dovranno essere spesi. Un miliardo non si spende in un giorno e questo lo sanno anche i bambini. L’opera è stata boicottata dal governo Conte, per questo abbiamo perso i fondi del Pnrr. Meloni l’ha rifinanziata mantenendo un impegno e rimettendo soldi che ci hanno fatto perdere loro".

Mi dica tre cose che è orgoglioso di aver fatto per l’Abruzzo nell’ultima legislatura e tre cose che sono la sua priorità per la prossima. "Sono orgoglioso di aver realizzato quattro nuovi ospedali, di aver fatto ripartire la ricostruzione post-terremoto 2016 e della ferrovia. Nella prossima legislatura apriremo il fascicolo sulla terza corsia della A14, completeremo il finanziamento della Roma-Pescara e risolveremo il problema delle liste d’attesa in sanità".

Lei dice che Luciano D’Alfonso è il vero candidato della sinistra. Perché è un problema che appoggi il suo avversario? "Il problema non è che lo appoggi, ma che sia il dominus della sua candidatura. Cinque anni fa è scappato lasciando la regione sgovernata per otto mesi perché non si dimetteva. Nessuno ha nostalgia di lui. E io sono contento che sia tornato a insultarmi tutti i giorni perché così è più chiaro con chi abbiamo a che fare".