Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Terzo mandato, Villanova (Liga Veneta): "Pronti a tutto per Zaia, la partita non si è chiusa"

Il capogruppo in Regione: siamo per l’unità, ma il Veneto deve rimanere leghista

"La presidenza a Luca Zaia è la nostra linea del Piave. La Lega deve mantenerla. Perché ha una valenza per il Carroccio e per lo spirito autonomista di questo territorio". Il consigliere regionale Alberto Villanova, capogruppo della Lega-Liga Veneta in Consiglio, eletto a Treviso nella lista del governatore con 8.200 preferenze, ha scritto sui social che i veneti sono "pronti a tutto" per Zaia Presidente: "Qualcuno a Roma crede che con il voto di oggi la battaglia sia terminata. Si sbaglia, perché è proprio il contrario".

Il consigliere regionale Alberto Villanova, capogruppo della Lega-Liga Veneta
Il consigliere regionale Alberto Villanova, capogruppo della Lega-Liga Veneta

Sareste pronti perfino a correre fuori dal centrodestra e contro FdI e FI?

"Questa è una decisione che spetta alla nostra segreteria di partito. Noi puntiamo all’unità del centrodestra. Però i militanti come me pensano che sia fondamentale che la Lega mantenga la guida di questa regione".

E allora quali sono le prossime tappe della battaglia?

"Come abbiamo sentito dalle parole del segretario regionale Stefani, la questione del terzo mandato verrà affrontata ancora dopo le Europee. Quindi ci saranno altri passaggi parlamentari, e speriamo che trovi spazio proprio la proposta di legge a firma Stefani che garantisce al presidente Zaia la possibilità di ricandidarsi e ai veneti la libertà di decidere chi sarà il prossimo governatore. Questo ci attendiamo. Ovvero che dopo le Europee si voti questa proposta di legge".

Sperate insomma che Fdi cambi idea.

"La speranza è l’ultima a morire. Magari è possibile avere un’interlocuzione e trovare un accordo di buon senso che dia la possibilità ai cittadini di scegliere, anche per i sindaci dei comuni sopra i 15 mila abitanti".

Se così non dovesse essere sareste disposti a cedere la presidenza della Regione Veneto? E in cambio di cosa?

"In cambio di nulla. Nemmeno di Zaia ministro. Il partito in Veneto si è espresso a tutti i livelli: la guida della Regione è la nostra linea del Piave".

E se alle elezioni regionali, correndo da sola, la Lega perdesse il Veneto?

"Sarebbe storico, certo, ma voglio pensare che mettendo assieme la lista Zaia e la Lega sia qualcosa che si può scongiurare. Abbiamo raggiunto importanti risultati in questo anno, soprattutto quando si parla di amministratori locali: meglio delle politiche e delle previsioni per le Europee. Poi non stiamo dicendo che andiamo da soli. Siamo pronti a tutto per mantenere la guida della regione, speriamo che il nostro candidato sia Zaia. Ma se a Roma decidono diversamente allora abbiamo tanti bravi amministratori fra i quali scegliere per trovare un candidato di continuità".

Sui giornali si scrive che Salvini non sarebbe dispiaciuto della scelta perché così arginerebbe Zaia.

"Non credo proprio che sia vero. I nostri governatori sono una risorsa inestimabile per il partito e per il segretario Salvini. Su questa battaglia nella Lega siamo tutti uniti".

Cosa ne pensa della proposta di introdurre il vincolo dei due mandati anche per i parlamentari?

"Non sono d’accordo. Secondo me bisognerebbe togliere i vincoli dei mandati a tutti e magari per il Parlamento mettere le preferenze. Così si garantirebbe di più la rappresentatività dei territori".