Il tira e molla sulle modifiche alla manovra è terminato solo a tarda sera, dopo una nuova notte di trattative fra partiti della maggioranza, con l’opposizione sul piede di guerra per le norme che ritoccavano al rialzo lo stipendi dei ministri non parlamentari. Ma la tensione resta alta anche sui tempi per l’approvazione. Il governo punta al primo via entro oggi con voto finale in Aula giovedì su un testo blindato dalla fiducia. Ma è sempre più probabile che l’ultimo sì del Senato arrivi dopo Natale, fra il 27 e il 28 dicembre, a un passo dall’esercizio provvisorio. Intanto, salta l’aumento dell’1,8% per i pedaggi autostradali nel 2025.
C’è un emendamento della Lega che incrementa di 1,4 miliardi, rispetto agli 11,6 previsti dalla scorsa legge di bilancio, la dote fino al 2032 per il Ponte sullo Stretto di Messina. Fra le polemiche anche quelle relative alla caccia: ambientalisti e animalisti scrivono al Colle. A mobilitare una quindicina di Ong sono stati il sì della commissione Bilancio della Camera a un emendamento che indica la caccia legittimata e autorizzata per ciascuna intera annata venatoria. Salta infine l’obbligatorietà dei revisori del Mef negli organi di controllo delle società, enti e organismi e fondazioni che ricevono contributi dallo Stato.
Testo e schede a cura di Antonio Troise