Roma, 30 agosto 2023 – Il generale Roberto Vannacci ha scritto a Bruno Vespa, dopo la pubblicazione, sabato scorso, di un articolo sulle ragioni che avrebbero bruciato la sua brillantissima carriera.
Esimio Direttore, ho letto solo ora le seguenti esternazioni che Le vengono attribuite
"Un uomo con il curriculum di Vannacci non viene congelato all’Istituto geografico militare senza una ragione precisa. E la ragione sta nelle posizioni estremamente favorevoli a Putin maturate nel periodo in cui è stato addetto militare a Mosca, dal febbraio 2021. Incarico delicatissimo anche perché coinciso con l’aggressione russa all’Ucraina un anno dopo. Quindi, conclude il giornalista, «E’ stata questa posizione a bruciare la brillantissima carriera di Vannacci: una nazione Nato esposta come la nostra in favore dell’Ucraina non può avere un alto livello militare con ambiguità di questo genere".
Essendo il diretto interessato non condivido quanto da Lei rappresentato. Non renderò mai pubblica la mia attività di servizio a Mosca, ma se non avessi rispettato la posizione governativa sarei stato immediatamente richiamato in Patria o, comunque “ammonito” sia dalla mia linea di Comando sia dal rappresentante diplomatico in loco. Le ricordo che nella Mia posizione io rappresentavo il Ministero della Difesa Italiano in Russia e non il contrario. Sarò felice, tuttavia, di argomentare con molto pragmatismo ogni accusa di "putinismo" che mi possa essere attribuita. Cordiali saluti
Roberto Vannacci
Signor Generale, ho provato a contattarla mercoledì 23 agosto, prima di scrivere l’articolo, ma lei probabilmente non ha letto il mio messaggio. La ringrazio per la replica, ma mi permetto di restare dell’opinione espressa nell’articolo. Non metto in dubbio che durante la sua attività di servizio a Mosca lei si sia attenuto alla linea governativa, altrimenti sarebbe stato subito richiamato in Italia. Il problema è che al ritorno, negli ultimi mesi, lei ha manifestato opinioni marcatamente favorevoli alla politica russa in Ucraina. Del genere: la Nato ha sbagliato con la Russia, l’Europa non si è comportata bene, gli Stati Uniti e l’Occidente, isolando la Russia, hanno finito per creare i presupposti per il conflitto. Anche ai vertici dell’Esercito, mi par di capire, si ritiene che queste sue “simpatie” non siano in linea con la Forza Armata. Di qui un incarico nettamente inferiore al suo prestigioso curriculum. Poiché lei si dice tuttavia pronto a replicare alle accuse di ‘putinismo’, sarei lietissimo di ospitarla all’inizio della nuova stagione di ‘Porta a porta’ in confronto con chi sostiene tesi diverse dalle sue. Con molta cordialità,
Bruno Vespa