Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Salvini e Vannacci sul caso Ramy: “I carabinieri hanno fatto il loro dovere”. Chi sta con chi, tutte le polemiche

La Lega si schiera dalla parte dei militari coinvolti nella morte del giovane (che potrebbero essere indagati per omicidio volontario). E mentre Ilaria Cucchi scrive all’Arma, il Partito democratico definisce il video “inquietante”

L'europarlamentare Roberto Vannacci a un comizio elettorale della Lega

L'europarlamentare Roberto Vannacci a un comizio elettorale della Lega

Milano – “Io mi schiero sempre dalla parte delle forze dell’ordine”. È questo il commento dell’europarlamentare della Lega ed ex generale Roberto Vannacci riguardo il video dell’inseguimento in cui il diciannovenne Ramy Elgaml è morto mentre era inseguito dai carabinieri. Nelle immagini si vede l’auto speronare la moto sulla quale Ramy viaggiava insieme all’amico Fares Bouzidi e si sentono i militari imprecare perché i due ragazzi non perdono il controllo del mezzo: “Vaff****lo non è caduto”, “Chiudilo che cade”. A fargli eco anche il ministro Matteo Salvini, secondo cui “di fronte a un posto di blocco forzato, i carabinieri hanno fatto il loro dovere in una situazione ad alto rischio. C’è un’indagine, spero ci sarà anche giustizia”.

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Vannacci ha dichiarato che dare supporto ai carabinieri – tre dei quali potrebbe venire indagati dalla Procura per omicidio volontario con dolo eventuale – è “una responsabilità non solo nei confronti del lavoro che svolgono, ma anche dei cittadini stessi. Una persona che non si ferma al posto di blocco deve essere inseguita e deve essere fermata perché quella persona può costituire una minaccia”.

"Come ho detto in altre occasioni – ha proseguito l’ex generale – io non mi sostituisco alla magistratura e ai giudici. Se ci sono state delle mancanze nell’esecuzione del fermo o nell’esecuzione dell’attività, verranno appurate da chi è deputato a fare questo. Non voglio speculare su nulla, ma il principio che voglio esporre è questo: le forze dell’ordine sono qui per proteggere i cittadini e quindi chi non si ferma ad un posto di blocco è normale che venga fermato con tutti i metodi a disposizione delle forze dell’ordine. Non ci si possono ricamare altre storie inventate da chi probabilmente non conosce le problematiche delle forze dell’ordine che svolgono il loro lavoro con grandissima professionalità”.

Cucchi e Salis

Di tutto un altro tenore è la posizione, espressa in mattinata dalla senatrice Ilaria Cucchi con una lettera al generale dei carabinieri Salvatore Luongo: “Sono ben lontana, mi creda, dall’invocare la condanna dell’autista della gazzella coinvolta direttamente nell’incidente. Ritengo tuttavia che, fin da ora, chi ha ricostruito i fatti in modo così diverso dalla realtà e chi avrebbe ordinato ad un testimone di cancellare il filmato dell’incidente girato col suo cellulare, non meriti più di indossare la vostra onoratissima divisa”. Anche l’eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Salis ritiene i comportamenti dei carabinieri “inaccettabili in un Paese civile”.

Lega e Fratelli d’Italia

Per l’europarlamentare della Lega Silvia Sardone è invece in atto un “linciaggio mediatico” a danno di “carabinieri hanno fatto ciò che era necessario: inseguirli e tentare di fermarli”. Il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato ha detto che “il fatto che un giovane giovanissimo ragazzo perda la vita è sempre un dispiacere” ma che “l’Arma ha fatto il proprio encomiabile dovere nei confronti di chi non rispetta la Legge, come in questo caso, dove non è stato rispettato un alt da parte dei carabinieri”.

Il Partito democratico

Sul fronte lombardo, è quasi unanime la condanna da parte del Partito democratico. La consigliera regionale Carmela Rozza ha chiesto di prendere “provvedimenti adeguati” nei confronti dei militari coinvolti, sottolineando che il video è “inquietante” e che “le contraddizioni tra quanto ripreso dal video e quanto messo a verbale negli atti ufficiali sono allarmanti”. Il capogruppo in Regione Pierfrancesco Majorino ha dichiarato che “le cose più giuste sono sempre quelle dette dal papà di Ramy che trasmetteva, nel dolore, proprio la fiducia verso le istituzioni. Ci auguriamo davvero che non ci sia spazio per nuove polemiche, ma solo per l'ostinata ricerca della verità e della giustizia”.