Roma, 21 agosto 2023 – Cui prodest? A chi giova la pubblicazione del libro del generale Roberto Vannacci, caso editoriale (e politico) dell’estate che sta scalando la classifica dei libri più venduti? Un piccolo particolare può sembrare ininfluente, ma dice molto. Proprio ieri la casa editrice Il Cerchio (è di Rimini e pubblica, da oltre 40 anni, “libri senza paura”: Céline, Ezra Pound, Mishima, Tolkien, ma pure storia, arte, cultura e pensiero cattolico tradizionalista e conservatore) ha annunciato che, se Amazon dovesse bloccare il libro di Vannacci, lo stamperà a proprie spese.
Secondo indizio. Francesco Storace proprio contro FdI (contro Meloni, Crosetto e pure La Russa) fondò La Destra. Il terzo indizio, e qui siamo già, come direbbe Agatha Christie, alla ‘prova’, è che a ‘cavalcare’ il libro di Vannacci e le sue tesi politiche, sociali, ambientaliste, è il novello fronte sovranista che sta mettendo insieme, da vari mesi, un altro ex colonnello di Msi e An che fu,
Gianni Alemann o.Reduci da due tonfi elettorali, alle Politiche 2018 e alle Europee 2019, quando si schierarono con la Lega allora super-sovranista di Matteo Salvini, oggi Alemanno e Storace vogliono cimentarsi in una nuova, perigliosa, avventura. Un rassemblement di estrema destra-destra che, seppur distinto dalle vecchie sigle di quel mondo (Forza Nuova), punta a sottrarre voti, consensi e pure intellettuali a FdI. Il libro di Vannacci (che ha dato la sua prima intervista al Giornale d’Italia) cade ‘a fagiolo’. Ma dentro la galassia di FdI, c’è anche chi sostiene che quel libro lo avrebbe ispirato proprio Storace. Con Alemanno. Un duo, Alemanno&Storace, che, letteralmente, quantomeno detesta il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sinceramente ricambiati. E infatti lo stanno attaccando a testa bassa.
Ma se per il novello fronte sovranista di destra, l’obiettivo non è Crosetto, ma seggi alle Europee e, politicamente, la sconfitta di FdI e di Meloni, a Salvini – che Crosetto né lo detesta né lo mal tollera, diciamo solo che ne è molto “distante“ – conviene aiutare, discretamente, l’operazione. Infatti, alla Lega che lotterà con Forza Italia per fare, alle Europee, il secondo o terzo posto della coalizione di centrodestra, mantenere ‘bassa’ FdI (diciamo almeno ben sotto il 30%) è un obiettivo di fatto. Ecco perché, dunque, ieri Salvini ha fatto sapere, urbi et orbi , di aver telefonato a Vannacci – che sarà un certo candidato del fronte sovranista alle Europee – per esprimergli la sua solidarietà.
E Crosetto? Oggi parlerà apertamente del libro, ma soprattutto gode dell’appoggio del Quirinale, che ha apprezzato e condiviso tutte le sue uscite, e – anche – della premier. Infatti, se è vero che Giorgia Meloni ha fatto uscire i suoi colonnelli per difendere Vannacci e le sue idee, gli stessi non hanno detto nulla contro le scelte di Crosetto. Il legame resta solido, al di là di certa stampa che, da mesi, ama metterli contro.
Certo, a Meloni non può far piacere subire emorragie di voti alla sua destra, ma pochi hanno notato che il vero ‘bersaglio’ del testo di Vannacci non sono né i gay né gli immigrati né la sinistra, ma la netta posizione filo-atlantica e pro-Ucraina. Cioè le stessi ‘armi’ che Alemanno sbandiererà nella campagna elettorale del 2024. E, su questi temi, l’asse di Meloni con Crosetto è di diamante.