Sabato 27 Luglio 2024
NINO FEMIANI
Politica

Vannacci e le classi separate, l’assessore papà di Alba: "Quanta ignoranza sulla disabilità"

Luca Trapanese ha adottato una bimba con sindrome di Down

Napoli, 28 aprile 2024 – Luca Trapanese, 47 anni, è il papà di Alba, una bambina di 8 anni con la sindrome di down. Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, single, omosessuale, Trapanese è un testimonial della lotta a sostegno dei disabili, della consapevolezza dei ritardi che la società italiana marca nel rivendicare i diritti per questi ragazzi. È stato il primo single in Italia, nel 2018, ad adottare una bambina down, suscitando un’eco che ha smosso le viscere di chi aveva nel proprio orizzonte solo famiglie tradizionali.

Luca Trapanese con la figlia Alba
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Il generale Vannacci, candidato per la Lega alle Europee, dice in un’intervista alla Stampa di credere che i disabili debbano frequentare classi con ‘caratteristiche separate’. Cosa ne pensa?

"L’affermazione del generale è altamente discriminatoria".

Per quale motivo?

"È quella di una persona che ignora il problema".

Vannacci ignorante?

"Non nel senso dispregiativo: non sa cosa sia la disabilità. Purtroppo non è il solo. Sono in tanti a pensarla così, questo è il vero problema del Paese".

Spieghi meglio.

"Abbiamo sempre affrontato la disabilità da un punto di vista socioassistenziale e mai culturale. Le persone come Vannacci non sanno che una bimba affetta da sindrome di Down, da autismo ad alto funzionamento o da un altro ritardo dovrebbero avere a disposizione scuole altamente formate, e non insegnanti di sostegno che pensano solo ad assicurarsi un posto di lavoro. Se tu li consideri handicappati e li vedi solo attraverso le lenti socioassistenziali, allora la tua visione è solo quella di Vannacci, ovvero rinchiuderli in classi differenziate. Io conosco bene la disabilità, ho creato progetti unici nel Sud Italia e posso dire che, se i ragazzi avessero le stesse possibilità dei normodotati, neppure ce ne accorgeremmo della loro disabilità".

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Vannacci dice: un disabile non lo metterei a correre con uno che fa il record dei cento metri.

"Non è così, ci sono persone disabili che possono correre i cento metri facendo i record se hanno avuto la stessa preparazione del normodotato".

Per sua figlia Alba, 8 anni fa lei ha scritto un libro da cui è stato tratto un film. Ha la percezione che qualcosa si sia mosso?

"Le cose sono cambiate, prima i genitori dei figli disabili li nascondevano, oggi li impongono e cercano il meglio per loro. Prima c’era il Cottolengo, oggi abbiamo per loro le ambizioni che hanno tutti i genitori. Quello che resta indietro è, invece, lo Stato che non ha mai preso sul serio la disabilità. Dal punto di vista delle famiglie c’è una grande rivoluzione, lo Stato parla ancora di invalidi e handicappati".

Vannacci va in Europa.

"Spero di no, farò di tutto perché non accada, spero davvero che non vinca il seggio a Strasburgo".