Dopo un’estate nera fra ritardi, cancellazioni e cantieri aperti, arriva un autunno caldo, con l’aggiunta degli scioperi. Non c’è pace per i treni italiani e per i nervi dei passeggeri, sempre più a pezzi. Fino alle 21 di oggi, il disagio è servito, per lo sciopero di 24 ore proclamato dai sindacati autonomi. Il consiglio, ovvio, è di informarsi prima di mettersi in viaggio. Ma bisognerà soprattutto armarsi di pazienza. Per le proteste che cadono nei giorni festivi non ci sono fasce di garanzia. Trenitalia e Italo hanno pubblicato una lista dei collegamenti garantiti, soprattutto quelli a lunga percorrenza. In alternativa, i viaggiatori possono chiedere in anticipo il rimborso per il treno cancellato o se decidono di rinunciare agli spostamenti programmati durante la protesta. Lo sciopero coinvolgerà "tutto il personale delle aziende che operano nel settore ferroviario", informa il sindacato di base Usb e quindi Fs, Italo e Trenord. Fs già da ieri ha avvertito che "lo sciopero potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia", con gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, che "potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine della protesta sindacale".
Ma lo sciopero di oggi, indetto per "il rinnovo del contratto nazionale e contro il peggioramento costante delle condizioni di lavoro", in realtà è solo la spia di un malessere sempre più diffuso sulla rete fragile delle rotaie italiane. A creare problemi e ritardi è soprattutto la valanga di lavori che si è abbattuta sul nostro sistema ferroviario. Agli interventi ordinari, infatti, si sono sommati quelli "straordinari" del Pnrr. Un’accoppiata che ha moltiplicato i numeri dei cantieri sulla rete, circa 1400, e costretto Rfi a fare i salti mortali per garantire la sicurezza dei lavoratori che operano sulla rete e, nello stesso tempo, ridurre i disagi per i passeggeri. Una scommessa quotidiana che non sempre si vince.
Ieri la giornata era cominciata con l’ennesimo stop sulla linea Roma-Napoli per una guasto nei pressi di Caserta, con i tempi di percorrenza fra le due città praticamente raddoppiati. Ma l’incidente più grave è stato a Foligno dove un treno freccia argento è rimasto fermo per ore nella stazione a causa dell’ennesimo guasto sulla linea Roma-Ancona a Campello del Clitunno. Appena qualche settimana fa il traffico Nord-Sud risultò paralizzato a causa di un incidente nella cabina elettrica che alimenta i sistemi di traffico nella stazione di Roma Termini. Per carità, si tratta di lavori fondamentali per migliorare i collegamenti e la sicurezza. Nei prossimi dieci anni sono previsti investimenti per circa 124 miliardi di euro, più o meno 12 all’anno, per il 25% destinati proprio alla manutenzione. A questi occorre poi aggiungere i lavori finanziati con i fondi del Pnrr, circa 24 miliardi di euro. Per la maggiora parte sono già stati avviati.
Ma il problema è che bisogna correre per rispettare la scadenza del giugno 2026. E, quindi, anche per l’anno prossimo, la rete sarà intasata dai cantieri. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non fa una piega: "Sulle ferrovie, mi chiedono le dimissioni un giorno sì e un giorno sì, ma abbiamo oltre 1.200 cantieri aperti adesso, che non ci sono mai stati, perché probabilmente qualcuno negli anni precedenti non ha fatto la manutenzione che andava fatta. Conto che questi che oggi sono disservizi possano domani diventare un servizio migliore".