Fratelli d’Italia ha pubblicato una brochure, lunga una trentina di pagine (in copertina una Giorgia Meloni con sguardo deciso e un sorriso appena accennato, quasi a guardare un futuro possibile e concreto con grande ottimismo) per raccontare quanto fatto finora nel primo anno di governo. Il titolo: "L’Italia vincente. Un anno di risultati", è anche il nome di un evento che il partito organizza a Milano oggi e domani e di chiara matrice elettorale in vista delle Europee.
Nel libretto (quasi 40 paragrafi, un ricordo vago al precedente ‘Una storia italiana’, che Silvio Berlusconi mandò a casa degli italiani) sono riportati i risultati raggiunti dal governo a guida Meloni. Per esempio; è vero che, seppure solo per il 2023, é stato ridotto il cuneo fiscale del 6% per i lavoratori con un reddito annuo fino a 35mila euro e del 7% per chi guadagna meno di 25 mila euro. Ed è anche vero che "i dati del tasso di disoccupazione sono i migliori degli ultimi 14 anni", come dimostrano i dati Istat aggiornati a luglio. Dei restanti punti, la maggior parte dei risultati sono ancora sulla carta. In primis la riforma fiscale che, secondo la narrazione meloniana, è già attiva e passerà da 4 a 3 aliquote Irpef quando invece nel disegno di legge delega, convertito in legge dal Parlamento ad agosto, un impegno esplicito non c’è.
Poi; la "lotta ai trafficanti", che viene presentata come un imperativo per "fermare le tragedie del mare", con "regole più stringenti per le ong" e "pene inasprite per gli scafisti", in realtà un tema - è noto, soprattutto in questi giorni - non risolvibile solo a livello di "Paese di primo approdo", ma di caratura mondiale e anche il famoso "piano Mattei", presentato come "un nuovo modello di cooperazione e di sviluppo" con i Paesi nord africani ha già mostrato tutte le sue fragilità nel memorandum d’intesa siglato con la Tunisia, naufragato prima ancora di ricevere il battesimo di vero e proprio patto tra i due Paesi.
E non possono mancare, in questa agiografia del partito di maggioranza relativa, anche le esaltazioni delle misure spot, come "lo stop ai rave party illegali", la "repressione e prevenzione contro la criminalità minorile" (il decreto Caivano) lo stop alle "occupazioni abusive", ma soprattutto con il "made in Italy che torna a fare scuola", con un ddl pronto per promuovere le "eccellenze italiane"; welcome to meraviglia, ca va sanz dire.