La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Calabria, alla vigilia della Festa del lavoro e dei lavoratori 2024, è stata scandita da un forte richiamo contro il caporalato e le cosiddette morti bianche. "Un tema prioritario, per il quale è necessario un impegno determinato ed efficace – ha dichiarato – è quello del contrasto alla piaga degli infortuni sul lavoro. Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile – ha proseguito il capo dello Stato –. Ciascuna di esse, anche una sola, è inaccettabile".
L’ennesima vittima sul lavoro è stata registrata proprio ieri mattina a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. Un operaio di 69 anni, stava operando da un camion con una gru quando è stato colpito dalle stesse forche con le quali stava sollevando materiali. Il macchinario lo ha scaraventato al suolo da alcuni metri di altezza. Sul posto, oltre al personale della centrale operativa sanitaria Sores Fvg, sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri e gli ispettori dell’Azienda sanitaria ma non c’è stato nulla da fare. L’infortunio mortale è avvenuto in un cantiere all’esterno di un capannone di un allevamento di animali da cortile. La vittima lavorava per una ditta esterna incaricata dei lavori edili.
"Domani (oggi, ndr) è Primo maggio. Festa del Lavoro – ha proseguito Mattarella, rivolgendosi alla platea del distretto agroalimentare del Cosentino – festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare proprio sul lavoro. Come disse all’Assemblea Costituente il primo tra i proponenti di questa formula, Fanfani, ‘fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui’: è fondata sul lavoro di tutti. È un elemento base della nostra identità democratic", ha sottolineato il presidente.
"Non si tratta soltanto di un richiamo ai valori di libertà e di eguaglianza – ha aggiunto – ma dell’indicazione di un modello sociale vivo, proiettato verso la coesione e la solidarietà. Capace, quindi, di rimuovere continuamente, nel corso del tempo, gli ostacoli che sottraggono opportunità alle persone e impediscono il pieno esercizio dei diritti". Dal presidente della Repubblica è giunto un forte richiamo contro il caporalato e lo sfruttamento dei migranti. "Nella filiera agricola riveste grande incidenza il tema dell’immigrazione. I lavoratori migranti sono parte essenziale della produzione agricola e delle successive trasformazioni dei suoi prodotti. Ma, in alcuni casi, aree grigie di lavoro – che confinano con l’illegalità, con lo sfruttamento o addirittura se ne avvalgono – generano ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. E offrono spazi alle organizzazioni criminali. Vigilare è, quindi, un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono, in alcuni casi, scaraventati i lavoratori stagionali, talvolta senza nome né identità".