Lunedì 18 Novembre 2024
SIMONE ARMINIO
Politica

Ue: il rebus vicepresidenti Fitto-Ribera, stallo infinito. L’appello di Monti e Prodi

Giornata di incontri a Strasburgo. Si cerca un accordo tra Ppe, S&D e Renew. Dall’Italia i due ex premier spingono il ministro. Ma il tema resta il ruolo di Ecr

Raffaele Fitto, 55 anni, è ancora ministro agli affari europei per il governo Meloni

Raffaele Fitto, 55 anni, è ancora ministro agli affari europei per il governo Meloni

Bruxelles, 19 novembre 2024 – È una partita allo sfinimento quella che sta cercando di portare Raffaele Fitto e Teresa Ribera alla vicepresidenza della Commissione Ue. I tre partiti della maggioranza Ursula II, Ppe, S&D e Renew, sono entrati in riunione nel pomeriggio per andare avanti tutta la notte, salvo una pausa. La conclusione, quale che sia, e se ci sarà, arriverà domani mattina all’audizione di Teresa Ribera al Congresso spagnolo. A tenere banco è il veto incrociato del Ppe su Ribera e dei socialisti su Fitto, su cui pesa l’onta di far parte di Ecr, già dimostratasi un’alternativa di destra ai socialisti in più d’una votazione a Strasburgo. E poi c’è il nodo di Olivér Várhelyi, l’ungherese designato alla Salute che in teoria (ma è su questo che si battaglia) dovrebbe avere anche la gestione delle pandemie.

A un certo punto, va detto, ieri era sembrata la giornata giusta per sbrogliare la matassa. Con un primo tavolo volto a puntellare la maggioranza che aveva visto confrontarsi Manfred Weber per il Partito popolare, la socialista Iraxte Garcia Perez e Valérie Hayer in rappresentanza dei liberali di Renew Europe. E proprio dai liberali, in mattinata, era partito un importante assist, per mano dell’unico italiano presente (poiché eletto in Francia con il partito di Macron), il romagnolo Sandro Gozi.

“Un accordo che sblocchi lo stallo della Commissione è possibile”, aveva aperto l’eurodeputato, membro della presidenza del partito, salvo poi chiarire che “la presidente eletta deve prima fare chiarezza sia sul perimetro della sua maggioranza sia sui motivi che l’hanno spinta a indicare Fitto come vice presidente operativo”. Intanto l’italiano riceveva supporti inattesi e bipartisan dall’Italia. Con Matteo Renzi (Italia viva), Dario Nardella (Pd), Francesco Lollobrigida (FdI) e con due padri nobili, gli ex premier Mario Monti e Romano Prodi, già commissario il primo, presidente della Commissione il secondo.

La Spagna, dal canto suo, non se n’era stata certo con le mani in mano. Il primo ministro Pedro Sanchez ha lavorato direttamente al G20 Ambiente in Brasile per la sua ministra della Transizione energetica, Ribera. Un fuoco di fila di tale ampiezza e intensità che in serata sembrava avere portato i suoi risultati. Con Fitto che nel pomeriggio aveva incontrato in un bilaterale i coordinatori della commissione per lo Sviluppo regionale. Ma nel frattempo il tavolo politico si ingarbugliava. E le sue bottiglie, in fresco da settimane, sono rimaste tappate.