Roma, 20 luglio 2024 – Sorrisi e fiele. Il rapporto all’interno della maggioranza, nelle ultime ore si gioca sul doppio binario tra Roma e Strasburgo. Di qua tutti ribadiscono che le differenze tra i partiti erano chiare da prima, i programmi ben definiti e dunque il patto di governo tiene, conviene a tutti. Di là, da quando il voto sul bis di Ursula von der Leyen ha rimescolato le coppie, è tutto un profluvio di punzecchiature, un distinguo sui temi più divisivi, un generatore automatico di scheletri nell’armadio altrui.
La Lega, per dire, ieri ha accusato apertamente Forza Italia di stare dalla stessa parte di Verdi e Pd: "Votare con la Schlein per una poltrona – è il virgolettato che filtra dal Carroccio – è imbarazzante". Un’accusa irricevibile per gli azzurri, tant’è che ieri il segretario Antonio Tajani, parlando ai giovani del partito, si è trovato a rispondere per le rime. "In Europa qualcuno dice che abbiamo votato come Schlein e i Verdi. Potrei dire che chi ha votato no ha votato come Salis e Conte. Ma sarebbe una risposta puerile. Noi abbiamo fatto una scelta coerente abbiamo sempre detto cosa avremmo votato".
Una linea che diventa subito di scuderia, stimolando una cascata di dichiarazioni fotocopia. Come quella di Simone Leoni, responsabile dei giovani azzurri: "C’è chi come Forza Italia oggi in Europa ha votato coerentemente per eleggere un Presidente della Commissione Ue di centrodestra del Ppe. E chi, pur professandosi di destra, ha votato contro, insieme all’estrema sinistra di Ilaria Salis e Carola Rackete. Auguri".
A scaldare gli animi era stata di buon mattino la stessa premier Giorgia Meloni, che sul Corsera aveva rivendicato il voto dei suoi contro la presidente della Commissione: "Ho fatto una scelta di coerenza rispetto alle elezioni europee. Il tema infatti non è von der Leyen sì o no, il tema è quali siano le priorità".
Dunque: "La presidente ha detto cose che mi trovano d’accordo sull’immigrazione. Ma ha anche detto cose che sia nel metodo sia nel merito non rendevano possibile il voto di Fratelli d’Italia", vedi il green deal. E "se cerchi di mettere insieme tutto e il contrario di tutto – avverte Meloni –, alleando forze politiche che non la pensano allo stesso modo su nulla, rischi di non avere una visione chiara".
Saranno fischiate le orecchie in casa azzurra, dove la linea è che Forza Italia è parte integrante del Ppe, e dunque la maggioranza Ursula non l’ha subita, ma costruita pezzo per pezzo. Mentre i voti dei Greens sono arrivati sulla base di una trattativa diretta di von der Leyen sulla base degli obiettivi di mandato, senza concessioni dell’ultima ora. "I Verdi hanno detto di aver votato per von der Leyen anche se il suo non è un programma verde", è la sottolineatura di Tajani.
Dunque si legga il programma. Nelle chat dei forzisti di buon mattino è iniziata a circolare una lista di temi che si ritrovano sia nel programma di FI alle Europee che nelle linee guida di von der Leyen per il suo bis. Raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica con un maggiore coinvolgimento di industria e partner sociali. Arrivare a una neutralità tecnologica per le emissioni auto entro il 2035 con uso dell’e-fuel, quindi rivedendo il famigerato blocco delle auto non elettriche. Supportare la competitività degli agricoltori e delle Pmi agricole. E poi Unione della Difesa, rafforzamento delle frontiere, nuovo patto per il Mediterraneo, con annesso Commissario ad hoc e una partnership con l’Africa, come il governo italiano ha già iniziato a fare.
Tutti temi presenti sia in ’Europe’s Choice’, il discorso della presidente uscente (e rientrante) della Commissione Ue che in ’Con noi al centro dell’Europa’, il programma di FI per le Europee. "Entrambi, sottolinea malizioso un forzista, sono molto facili da reperire in rete, a patto che li si voglia trovare". Ma niente paura, concludono tutti come un mantra, la maggioranza è unita. "Questo governo è percepito come il più solido a livello internazionale" avverte infatti Meloni. E "tutte le posizioni espresse in Ue sono utili e rafforzano il governo". Fratelli coltelli, ma pur sempre fratelli, no? Tipica tradizione italiana.