Venerdì 26 Luglio 2024

Troppi militari impegnati: cambia Strade sicure

Il governo riflette sulla sostenibilità dell'operazione Strade sicure con 6.800 militari, rischiando di compromettere gli impegni internazionali delle forze armate italiane. Generale Masiello ha evidenziato la necessità di valutare l'attuale impegno per non compromettere l'operatività complessiva.

Troppi militari impegnati: cambia Strade sicure

Il governo riflette sulla sostenibilità dell'operazione Strade sicure con 6.800 militari, rischiando di compromettere gli impegni internazionali delle forze armate italiane. Generale Masiello ha evidenziato la necessità di valutare l'attuale impegno per non compromettere l'operatività complessiva.

Sono troppi i militari che partecipano all’operazione Strade sicure nelle principali città in supporto alle forze di polizia: 6.800 dopo l’aumento deciso con un emendamento all’ultima Legge di bilancio (erano 5mila prima). Un contributo pesante, che rischia di compromettere i crescenti impegni richiesti alle forze armate italiane nei vari teatri di crisi internazionali. Per questo il governo sta riflettendo sulla sostenibilità dell’operazione – era stata in particolare la Lega a spingere sull’incremento del contingente – e potrebbe ora decidere dei tagli. Ne ha parlato il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello (in foto), in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.

Strade sicure, ha ricordato proprio Masiello, "è stata concepita per sostenere un volume di forze contenuto e per una breve durata. Tuttavia, dopo ormai 16 anni, il contributo richiesto alla forza armata è considerevole in termini di volume di forze impiegate".

È quindi all’esame, ha informato, "in accordo con il ministro della Difesa, la sostenibilità dell’attuale impegno affinché non rischi di compromettere l’operatività dello strumento militare nel suo complesso". In sostanza, è il ragionamento, i tanti fronti caldi di tensione - dal fianco Est della Nato all’Africa, al Medio Oriente - richiedono sempre più militari in missione e la coperta diventa corta se si deve tener fuori il contingente dei 6.800, che si triplica considerando turnazioni e riposi.